"Le Poste italiane - ha ufficializzato l' amministratore delegato, Massimo Sarmi - vorrebbero trovare chi le aiutasse a partecipare alla gara per assicurarsi la gestione del concorso "Gratta e vinci" fino al 2019".
Ma le Poste italiane - c'è allora da chiedersi - perché continuano a volersi occupare di mille attività non istituzionali e vanno sempre meno occupandosi di quelle istituzionali? Non è che, uno di questi giorni, tutto si ritroveranno a fare meno che - servizi divenuti, comunque, già da tempo carenti - consegnare la corrispondenza, vendere un francobollo, accettare un telegramma, un conto corrente, una raccomandata? A meno che l'amministratore delegato, Massimo Sarmi, non voglia impossessarsi del "Gratta e vinci" proprio per dare agli utenti una regola certa: tu gratta il biglietto e, se vinci, hai il servizio postale che ti serve. Se non vinci, il servizio postale che ti serve non lo puoi avere e grattati tu.
.
Nessun commento:
Posta un commento