"Nelle carte relative alle tangenti versate, dalla cooperativa "Clp Concordia", al sindaco di Ischia comparirebbe - come fatto trapelare dal giudice per le indagini preliminari Amelia Primavera - anche il nome di Massimo D'Alema. Non tanto perché la cooperativa gli avrebbe acquistato duemila bottiglie del suo vino di Otricoli e cinquecento copie del suo libro "Non solo euro", ma perché avrebbe versato, in due occasioni, 20 mila euro alla sua fondazione "Italianieuropei"".
Ora, però, due osservazioni. La prima: se Massimo D'Alema non è stato né accusato di qualcosa né per qualcosa indagato, perché il giudice per le indagini preliminari Amelia Primavera lo ha dato in pasto a giornali ed opinione pubblica? La seconda: perché, mentre si è messa in piazza la fondazione "Italianieuropei", non si è rivelato quale sia l'altra fondazione sulla quale si stanno facendo simili accertamenti? Magistratura politicizzata? Magistratura, comunque, ancora una volta indecentemente chiacchierona. Ossessionata, sempre più spesso, dalla smania di apparire, comparire, fare notizia. A Napoli, poi, specialmente se si tratti di un principe o di un politico noto. Massimo D'Alema, comunque, ha subito smentito, indignato, quanto fatto su di lui trapelare. Ma chissà se sarà riuscito a convincere quell'Henry John Narciso Woodcock, uno dei tre pubblici ministeri che hanno coordinato l'inchiesta. O se, questa volta, Henry John Narciso Woodcock ha davvero qualche buona carta in mano. Ma, ove dovesse proprio avercela, farebbe bene a tenerla coperta - almeno una volta - fino al termine delle indagini e degli accertamenti. Facendo almeno contento il Presidente della Repubblica il quale ha più volte ripetuto che viorrebbe la Magistratura tutta più seria e più responsabile.
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