"Qui, negli uffici distaccati della Presidenza del Consiglio nella "Galleria Sordi" - ha rivelato, durante la trasmissione televisiva "Dalla vostra parte", uno dei commessi - saremo circa un centinaio... ma non si fa quasi niente... Non fanno niente, almeno, quelli come me... Io faccio il commesso e non faccio un cavolo" (anche se non ha detto proprio cavolo)".
Non l'avvesse mai detto. Ma non "cavolo" (anche se non proprio "cavolo"): quello è un termine divenuto d'uso comune, ormai, in ogni sede istituzionale. Non avesse mai detto, invece, che negli uffici distaccati della Presidenza del Consiglio nella "Galleria Sordi" sono in cento, ma il lavoro è poco o addirittura nullo. Che, insomma, si stanno praticamente buttando centinaia di migliaia di euro. Non l'avesse mai detto perché si è subito proceduto a sospendergli lo stipendio, per sei mesi, ai sensi dell'articolo 13 del Codice etico della Pubblica amministrazione che recita: "Il dipendente non rilascia dichiarazioni che possano nuocere al prestigio dell'Amministrazione". Ma c'è da chiedersi: se l'Amministrazione butta via inutilmente centinaia di migliaia di eruro, chi è che sta davvero nuocendo al suo prestigio? Lei che lo nuoce o un suo dipendente che lo denuncia? A meno che non ci sia, in qualche articolo del Codice etico della Pubblica amministrazione, un comma nascosto: "Prendi i soldi e taci".
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