"Non chiederò ai sottosegretari indagati di dimettersi - ha annunciato, in una intervista a "La Repubblica", il "premier" Renzi - Ho sempre sostenuto, infatti, che non ci si deve dimettere per un avviso di garanzia, ma sì per questioni politiche e morali".
Due osservazioni, però, a questo annuncio. La prima: il "premier"Renzi, subito dopo avere "dimissionato" Maurizio Lupi dal Ministero per le Infrastrutture, aveva confidato, ai fedelissimi del suo "circolo magico fiorentino", che poi sarebbe stata la volta dei sottosegretari. E, dunque. proprio tutto il contrario. La seconda: ma un avviso di garanzia non comporta in ogni caso, anche, una questione politica e morale? E, dunque, perché i cinque sottosegretari indagaati sono e resteranno, sereni, ai loro posti? Altra clamorosa contraddizione del "premier" Renzi. A meno che il "premier" Renzi, ogni volta gli faccia comodo, non disdegni di indossare perfino i panni del dantesco infernale diavolo Minosse: "Stavvi Minòs orribilmente e ringhia/ esamina le colpe ne l'intrata/ giudica e manda secondo ch'avvinghia/ Dico che quando l'anima mal nata/ li vien dinanzi, tutta si confessa/ e quel conoscitor de li peccata/ vede qual loco d'inferno è da essa/ cignesi la coda tante volte/ quantunque gradi vol che giù sia messa". Diavolo di un Matteo.
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