"C' è un riferimento alla Repubblica - nella delibera numero 62 del 3 marzo scorso approvata dal Comune di Udine - con la decisione di una serie di spese e di facilitazioni da non poco in occasione di un evento in programma".
Un evento in occasione della Festa nazionale della Repubblica, il 2 giugno, di tutti gli italiani? No: l'evento in occasione del Festival del quotidiano "La Repubblica", il 21 e 22 marzo prossimi, di un grande gruppo editoriale proprietà di un ricco e potente imprenditore. Danaro pubblico, dunque, per un evento chiaramente mediatico-politico al quale il Comune di Udine, oltretutto, non si è nemmeno vergognato di attribuire, nella "delibera-dono di primavera", il "riconoscimento del carattere istituzionale". A meno che il sindaco e la sua Giunta ritengano istituzionali non il Presidente Sergio Mattarella al Quirinale e il Presidente Matteo Renzi a Palazzo Chigi, ma l'azionista Carlo De Benedetti ed il "fondatiore" Eugenio Scalfari a "La Repubblica". In questo caso, però, Beppe Grillo potrebbe mandarceli legittimamente senza scandalo alcuno. Anzi.
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