"La società "Arturo s.r.l." - ha pubblicato, nel suo ultimo numero, il settimanale "Panorama" - assume, nel 2003, il nigeriano di 35 anni Evans Omoigui, ma, quando questi chiede di essere messo in regola, viene licenziato in tronco. Omoigui ricorre al magistrato e il Tribunale di Genova, nel 2011, gli dà ragione e condanna la società "Arturo s.r.l" a risarcirlo con 90 mila euro. Ma la società "Arturo s.r.l." non gli dà nemmeno un euro di risarcimento e lui è così disperato che un giorno, nell'aprile 2013, sale su una gru e minaccia di buttarsi giù. Gli agenti di polizia e i vigili del fuoco lo convincono, alla fine, a scendere. Omoigui scende, ma la società "Arturo s.r.l." continua a non versargli quanto dovrebbe e lui comincia a vivere in strada, si ammala, finchè torna in Nigeria per la morte del padre e da quel giorno nessuno ne ha saputo più nulla. Sarà vivo, sarà morto? Nel frattempo, comunque, è morta la società "Arturo s.r.l. che - ecco il punto dolente - era per il 90% del padre di Matteo Renzi e per il restante 10% di sua sorella".
Ma sarà davvero accaduto tutto questo e tutto così? La famiglia Renzi ha subito smentito e ha annunciato querele. La parola, cosicché, passerà ora ai giudici. La cui decisione, quando sarà, non potrà che portare, in ogni caso, ad una conclusione sconcertante. Perchè emergerà o che qualcuno ha voluto colpire alle spalle Matteo Renzi, tirando in ballo suo padre invece innocente, o che il padre del padre del "Jobs act" si è invece comportato davvero come un pessimo imprenditore senza scrupoli. Ma quale Paese continua ad essere questa Italia?
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