Grande successo, quindi, per le coppie omosessuali che hanno contratto matrimonio e per quei sindaci che hanno proceduto alla trascrizione nel registro dello stato civile? Ebbene no. Perché il Tar del Lazio - sempre nella sua sentenza - ha riconosciuto che "l'attuale disciplia nazionale non consente di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso e, conseguentemente, matrimoni del genere non sono trascrivibili". Un colpo al cerchio e un colpo alla botte? Nemmeno. Perché, con la sua sentenza, il Tar del Lazio ha voluto dare solo uno schiaffo, magari politico, al Ministero dell'Interno e alle Prefetture, ma ha spostato incredibilmente la questione, le aspettative e le ansie delle coppie omosessuali - da chi condivise, comunque, e da chi no - alla competenza dell'"Autorità giudiziaria ordinaria. La quale, già oltretutto oberata di lavoro, non potrà però che rigettare a sua volta la trascrizione in quanto - come riconosciuto dallo stesso Tar del Lazio - non esiste "una disciplina nazionale che consenta di celebrare matrimoni tra persone dello stesso sesso". Ogni decisione diversa, altrimenti, sarebbe una violazione di legge. Piacerebbe allora conoscere che cosa sia passato, insomma, nelle teste dei giudici del Tar del Lazio, quali volumi di diritto e di logica siano passati tra le loro mani, ai tempi dell'Università, e quali "curricula" siano passati per farli stare ora dove stanno.
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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.
martedì 10 marzo 2015
Trascrizione dei matrimoni omosessuali? Il Tar del Lazio dà i numeri
"L'annullamento delle trascrizioni, nel registro dello stato civile, dei matrimoni contratti da persone dello stesso sesso - ha sentenziato il Tar del Lazio - "può essere disposto soltanto dall'Autorità giudiziaria ordinaria e, dunque, Ministero e Prefetture non hanno il potere di intervenire direttamente"".
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