"L'approvazione del bilancio capitolino entro il prossimo 15 marzo - dopo che la seduta urgente di ieri non ha raggiunto il numero legale (assente, tra gli altri, lo stesso presidente della Commissione bilancio, il pd Alfredo Ferrari) - è da considerarsi, ormai, una chimera".
Questa mattina, per fortuna, i consiglieri - molti del partito del sindaco - si sono però degnati di salire le scale del Campidoglio e hanno occupato i loro scranni nell'aula di Giulia Cesare per occuparsi di un atto tanto urgente quanto importante per la città. In modo da non "forare", almeno, la fine del mese. O di chissà quale altro mese. Ma Ignazio Marino ha già pronto il suo personalissimo piano: considerato che il Consiglio comunale non sembra voler pedalare come lui, ha annunciato - secondo molti minacciato - che sarà costretto a non lasciare il Campidoglio nel 2018, per finire il suo laavoro, ma di rilanciarsi e di arrivare fino alla successiva scadenza del 2023. Rilanciarsi, sì, ma è proprio sicuro che il Pd e i romani sarebbero d'accordo? Durante una tasmissione radiofonica di "Un giorno da pecora", tempo fa, se n'era uscito con il dire di "essere stato sempre attratto dalle droghe".
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