"Il recapito della corrispondenza - già dalla vigilia delle festività - è stato effettuato fino ad oggi, un po' in tutta Italia, soltanto una o due volte".
Sempre peggio, dunque, legittimando ancor più una denuncia per interruzione di pubblico servizio. Sarebbe allora il caso che il Ministro della Funzione pubblica, Marianna Madia, andasse a mettere il naso anche sui motivi dell'ormai persistente disservizio e disponesse, anche su questo, una severa indagine come per l'incredibile "epidemia" che ha colpito, il 31 dicembre scorso, i vigili urbani di Roma. Ma sarebbe anche il caso, nel frattempo, che il nuovo amministratore delegato di "Poste italiane", Francesco Caio, si rileggesse - o, se non lo ha mai fatto, si leggesse - la "Carta di qualità del servizio postale universale - Obiettivi per l'Italia". Là dove si stabilisce, cioè, la consegna del 94% degli invii in tre giorni lavorativi. Tre giorni lavorativi, sì, non tre settimane lavorative. Non foss'altro, anche, perché "Poste italiane" ha aumentato non di poco, già dal primo dicembre scorso, i costi delle spedizioni. E questo, invece, molto puntualmente.
.
Nessun commento:
Posta un commento