"Matteo Renzi - volendo impreziosire il suo invito a cogliere il momento per gettare le basi di un'azione politica ed economica - ha citato, alla riuinione del "World economic forum" di Davos, il "carpe diem" del poeta dell'antica Roma Orazio".
Il poeta dell'antica Roma Orazio però, con il suo "carpe diem", aveva inteso esattamente il contrario. Il suo invito era a cogliere l' oggi sicuro, subito, ma proprio perché - per lui - agli esseri umani è impossibile conoscere il destino a venire e, dunque, a immaginare e a progettare il futuro. Ahi,ahi,ahi, allora, Matteo. Cosicché, se fosse stata farina del suo sacco, zero in letteratura latina, dietro la lavagna, con il cappello d'asino. Se fosse stata invece farina del sacco di qualche suo collaboratore, diritto di licenziamento per giusta causa. E senza possibilità di reintegro.
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