"Tutto bene - ha commentato l'elezione di Sergio Mattarella il "leader" di "Nuovo Centro Destra", Angelino Alfano - quel che finisce bene".
Per lui, per adesso, è finita sicuramente bene. Almeno, ancora, come Ministro dell'Interno. Perché, quando il "premier" Renzi gli ha fatto intendere che un Ministro dell'Interno non avrebbe potuto non votare una personalità come Mattarella, lui ha capito l'antifona e ha dato disposizione, ai "suoi", di votare per il candidato pd e non più scheda bianca. Solo che non tutti i "suoi" hanno gradito questa giravolta: Sacconi si è già dimesso da capogruppo al Senato, la portavoce Barbara Saltamartini gli ha risposto che avrebbe votato come a lei sarebbe parso più giusto, Nunzia Di Girolamo, Carlo Giovanardi ed altri ancora hanno espresso il loro palese dissenso. Angelino, dunque, ancora sull'intera poltrona del Viminale, ma con il partito in subbuglio. Tanto in subbuglio da rischiare, ora, che la poltrona di "leader" del "Nuovo Centro Destra", invece, gli si dimezzi. E con solo mezza poltrona di "leader" di "Nuovo Centro destra" sarà però ancora utile al "premier" Renzi? Riuscirà a restare ugualmente, cioè, al Viminale? Lui crede di sì. Anche perché sembra che Matteo Renzi non gli abbia ancora detto "Angelino, stai sereno".
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