"Il nuovo ambasciatore italiano a Nuova Delhi - ha gà deciso il Governo italiano - sarà, dal prossimo 2 marzo, Lorenzo Angeloni".
E il vecchio ambasciatore Daniele Mancini? Verrà spostato, per paura che qualcuno finisca per mandarlo al diavolo, nell'Ambasciata della Santa Sede. Ma il Governo italiano, magari, sarà stato spinto al cambio utilizzando - a suo modo - il noto motto popolare "ambasciatore non porta pena". Nel senso che il nuovo ambasciatore Angeloni pretenda di non farsi sbertucciare anche lui dai giudici indiani e riesca a contribuire alla soluzione del vergognoso "caso marò". Surreale? Certo. Ma non è stato surreale quanto accaduto, fino ad oggi, a Massimiliano Latorre e a Salvatore Girone?
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