"Che cosa farà invece - si chiedono tutti - "Forza Italia"? Perché non è detto, anzi sembrerebbe certo, che non tutti siano disposti a seguire le indicazioni di un Silvio Berlusconi sempre più in crisi di immagine e di potere".
Di qua, infatti, Verdini e Romani che hanno fallito clamorosamente la loro anbasciata alla corte del "premier" Renzi. Di là Raffaele Fitto che, di fronte al "diktat" del "premier" Renzi, che "Forza Italia" non è stata capace di fronteggiare, ha chiesto l'azzeramento di tutti i vertici del partito. In mezzo una dirigenza - e non solo - confusa, incerta, inquieta, stanca e con tanta voglia di tornare alla normalità. Probabilmente, dunque, qualcuno sarà tentato di dare il proprio voto al candidato del Pd non certo per convinzione, ma proprio per rompere definitivamente quel "Patto del Nazareno" che non ha mai convinto i più. E Silvio Berlusconi? Nemmeno a Roma perché i giudici non glielo concesso. Ma a mordersi le mani, seicento chilometri più in là, per non avere fatto caso, nel momento di concludere il patto con Matteo Renzi, che l'elezione del Capo dello Stato sarebbe avvenuta in quelli che una vecchia tradizione popolare indica come i "giorni della merla". E da oggi, forse, verranno indicati, da molti, come i "giorni del merlo". Del merlo, lui, Silvio Berlusconi.
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