"Il Parlamento europeo - riunito in seduta plenaria - si è deciso ad affrontare il "caso" dei due nostri marò "perseguitati" dai giudici indiani decretando che la loro detenzione senza un'accusa dopo tre anni è una grave violazione dei diritti umani. E ha chiesto, di conseguenza, che questo "caso" venga trasmesso alla competente giurisdizione italiana o affidato ad un arbitrato internazionale".
Buongiorno, dunque, Parlamento europeo. Ora, tuttavia, occorrerà attendere la risposta di Nuova Delhi. Anche se è presumibile che l'India, se non altro per salvaguardare i grossi interessi economici in ballo con l'Europa, non dovrebbe insistere nel suo illegale comportamento. Che il dio Shiva, ma soprattutto il suo neopremier Narendra Modi, finalmente l'assistano.
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