"Sarebbe stato consigliabile - ha immediatamente replicato a Bruxelles il portavoce del Governo indiano, Syed Akbarrudin - che il Parlamento europeo non avesse adottato quella risoluzione in cui si chiede di portare il "caso" dei due marò italiani davanti alla giurisdizione italiana o di affidarlo ad un arbitrato internazionale".
Ma che cosa vorrà dire "sarebbe stato consigliabile"? Che l'India finirà per cedere, ma poi "terrà il muso" all'Europa, pur con tutte le implicazioni economiche e commerciali non da poco esistenti, per chissà quanto tempo e chissà quale intensità? Oppure che l'India persisterà nel suo comportamento illegalmente intransigente e, quindi, se ne infischierà della risoluzione europea e interromperà, anzi, quel minimo di possibilità di superare la vicenda, con le autorità italiane, in maniera pur pigramente diplomatica? L'Alto commissario per gli affari esteri dell'Unione europea, Mogherini, e il Ministro della Difesa italiano, Pinotti, appena conosciuta la risoluzione comunitaria, ieri, avevano già esultato come per una sicura vittoria delle nostre ragioni. Ingenue e imprudenti. Un po' più di calma, onorevoli signore. L'India ha gli elefanti, l' Italia i topi nelle fogne e l'Europa, tutt'al più, qualche falcone spennato.
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