"Un grido, una brusca frenata, un uomo che viene sbalzato in aria, ricade a terra pesantemente, resta immobile - è accaduto in un incrocio a Milano - e un'operatrice ecologica, la quale stava caricando i sacchi dell'immondizia sul suo piccolo automezzo, corre a soccorrere l'investito, gli presta le prime cure e, quando il "118" arriva, un medico riconosce che, con il suo intervento, ha salvato una vita".
Accorrono poco dopo, però, anche i vigili urbani. I quali, al termine dei loro rilievi, avvicinanano l'operatrice ecologica e le fanno una multa per avere lasciato il suo piccolo automezzo, in posizione giudicata pericolosa, in prossimità dell'incrocio luogo dell'incidente. "Ritenevo - ha commentato amaramente l'operatrice ecologica - che il reato da punire dovesse essere una eventuale omissione di soccorso, non una sosta per vitale necessità". E, certo, questo riterranno anche tutte le persone normali. Quella pattuglia di vigili urbani, invece, da quale Comando anormale veniva?
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