"Ogni religione ha la sua dignità - ha voluto chiarire il gesuita Papa Francesco - ma non si può provocarla, insultarla o prenderla in giro".
Con tutto il rispetto per la satira, forse, sì. O, perlomeno, senza clamorosi eccessi. Allora, però, i redattori della rivista culturale dei gesuiti francesi "Etude" - la quale aveva pubblicato che "essere in grado di ridere di alcuni tratti dell'istituzione a cui si appartiene è un segno di fede perché l' umorismo, nella fede, è un buon antidoto contro il fanatismo" e aveva addirittura riportato alcune vignette satiriche su Cristo, Papa Ratzinger e Papa Bergoglio - dovrebbero rimanere a pane e acqua per il resto della loro vita ed indossare, perlomeno, il cilicio. Ringraziando di non essere più ai tempi dell'Inquisizione quando si finiva torturati e perfino bruciati vivi.
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