"Il "Corriere della sera" - nella rubrica "Inteventi" - ha pubblicato un lungo scritto nel quale Pietro Mancini, figlio del ben più famoso Giacomo del secolo scorso, auspica a gran forza, e a suo modo interpretando anche le vicende del Psi di allora, l'elezione di Giuliano Amato a nuovo Capo dello Stato".
Una "marchetta" bella e buona - come si dice anche in gergo giornalistico - di cui è difficile poter comprendere il significato e il significato del perché il "Corriere della sera" l'abbia ospitata. Giuliano Amato, per carità, è un uomo di grande cultura e di grandi esperienze istituzionali. Ma, anche, di non sufficiente coraggio. Come quando accettò di essere il vice di quel Bettino Craxi senza muovere un dito, su certi episodi che la storia deve ancora però chiarire con obiettività, e come quando dovette rispondere ai magistrati di "Mani pulite". "Che paradosso - ha commentato Stefania Craxi - mio padre è stato lasciato morire latitante e, ora, Amato corre per il Colle". Rabbia di figlia o potrebbe veramente verificarsi un altro italico paradosso? Ad incuriosire, comunque, resta sempre la "marchetta" del "Corriere della sera".
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