"Il secco no di Mario Draghi ad una sua eventuale successione a Giorgio Napolitano e il suo deciso rinnovato impegno di voler rimanere presidente della Banca centrale europea fino alla scadenza del suo mandato nel 2019 - i "rumors" raccolti a Roma e a Berlino - hanno determinato molte e molto forti delusioni".
Ma - si chiederà qualcuno - che cosa c'entra Berlino con la scelta del nuovo Capo dello Stato italiano? Non c'entra nulla. Ma c'entra, indirettamente, la Cancelliera Angela Merkel. La quale, se Mario Draghi fosse salito al Quirinale, avrebbe abbandonato quel ruolo di "numero uno" della Banca centrale europea e lei avrebbe potuto manovrare per allocarvi - come da tempo vagheggiato - un tedesco. La Cancelliera Merkel, così, dovrà portare ancora "ein wenig geduld". Nella lingua italiana di Mario Draghi, cioè, ancora un po' di pazienza. Solo cinque anni. Nulla in confronto all'eternità.
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