"In una monarchia - è un altro appunto di memorie di Denis Verdini - il re è la legge. E, se il re dice la legge sono io, meglio aspettare che si sfoghi".
Chiaro riferimento alla conduzione di "Forza Italia" da parte di Silvio Berlusconi e, però, anche una speranza, magari, che il re lo riammetta con onore alla sua corte. Ma, anche volendo, re Silvio potrà farlo? Perché questo significherebbe mettersi ancora più contro i contestatori di chi ha trattato quel "Patto del Nazareno" da loro ritenuto la grande sciagura del partito. "Forza Italia", insomma, sempre più spaccata, confusa, incerta e irritata. Ed è per questo che Berlusconi si è preso qualche giorno, prima di riunire tutti i suoi parlamentari, per capire che cosa gli convenga veramente fare. Anche perché il suo "capocontestatore" Raffaele Fitto sta dando sempre più l'impressione di volersi infischiare delle decisioni di Silvio sulla gestione e sulla linea politica del partito. Pur se, da buon paravanto ex dc, continua a definirlo, anche pubblicamente, un mito.
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