"Denis Verdini - ora che non deve più scrivere rapporti per Silvio Berlusconi e, anzi, sembra sembra essere stato emarginato - si è meso a scrivere a mano le sue memorie che tiene, sparse, affidate a singoli foglietti sulla sua scrivania".
"Osservo nani e ballerine - è su uno dei foglietti - far festa per la fine del "Patto". Vaghe rimembranze leopardiane là dove il poeta ha scritto "Odo augelli far festa e la gallina tornata in su la via che ripete il suo verso"? Solo che mancherebbe, ancora, un foglietto ove sia scritto come "La gallina tornata in su la via che ripete il suo verso" sia da identificarsi con quel Matteo Renzi il quale, liberatosi del "Patto", potrebbe proseguire ora tranquillamente con il suo "verso" sulla via delle riforme come le vuole lui. Ma, a mancare, sarebbe per adesso anche un altro foglietto: quello in cui, non potendo annunciare come sia "Passata la tempesta", leopardianamente non possa neppure auspicare "Ecco il sereno, rompe là da ponente alla montagna, sgombrasi la campagna e chiaro nella valle il fiume appare". Perché, certamente, la tempesta in "Forza Italia" è tutt'altro che passata, il sereno non rompe dai contestatori di sinistra e di destra, la campagna non si sta affatto sgombrando dalle più accese e spesso feroci polemiche e per niente chiaro, nella valle del partito, il fiume della pacificazione appare.
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