"Arriva un bimbo - alla clinica pediatrica specializzata "De Marchi" che, a Milano, è una preziosa costola del Policlinico - per un posto in rianimazione nell'attesa di un urgente trapianto di midollo. Ma la clinica "De Marchi" ha già sforatao il suo "badget" per 100 mila euro e quel solo particolare ricovero verrebbe a costargli altri 50 mila euro. Sarebbero guai con la Regione. Che cosa fare? I medici, allora, prendono una decisione: alzi la mano chi sia favorevole ad accettare il ricovero del bimbo".
I medici, per fortuna, hanno alzato tutti la mano per il sì. Ubbidendo alla loro coscienza e al "giuramento d'Ippocrate". E chissenefrega degli eventuali guai con la Regione. L'episodio, comunque, ha dell'incredibile e dell'inquietante più osceno. Perché sta lì a testimoniare in quali condizioni tragiche si trovi oggi la sanità italiana. E come si stia finendo a dover perfino sperare che, anche di fronte ad un caso gravissimo, i medici riuniti in assemblea alzino sempre la mano per il ricovero oppure no: "Là fuori, colleghi, c'è un malato in condizioni disperate che vorrebbe essere ricoverato: chi vota a favore, chi vota contro, chi si astiene?". Pazzesco.
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