"Si doveva tenere conto anche dei pareri contrari, al decreto sul "Jobs act", espressi dalle Commissioni di Montecitorio e di Palazzo Madama - non si è trattenuta la Presidente della Camera, Laura Boldrini - L'idea di avere un uomo solo al potere non mi piace perché non rispetta l'idea di democrazia".
Non si è trattenuta avendone facoltà oppure no in quanto Presidente della Camera e, dunque, con il dovere di essere "super partes"? Questione di fino. Di fine interpretazione costituzionale. Ma che i più ritengono un intervento al limite corretto. Perché la Presidente Boldrini non ha "toccato" la sostanza e il contenuto del decreto del Governo - come l'ha accusata, invece, la vicepresidente del Pd, Debora Serracchaiani - ma ha voluto sottolineare - proprio in quanto "ruolo terzo, di garanzia" - come il Parlamento tutto debba essere rispettato sempre e comunque. Nulla di più e al di fuori, dunque, di quanto istituzionalmente le compete. Anche se c'è chi osserva che la Presidente Boldrini, in altre occasioni, non ha mai fatto valere così forte, però, il suo ruolo di "terzo garante". E chi, più malignamente, spiega il fatto così: la Presidente Boldrini, dietro il suo intervento, legittimo o no, ha voluto spedire un messaggio. A chi? Ove la malignità avesse un fondamento di vero, non mancheranno occasioni, nemmeno troppo lontane nel tempo, per scoprirlo e per capirlo.
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