"Il valore del "Patto del Nazareno - sono i punti essenziali di una intervista pubblicata a tutta pagina, questa mattina, da "Il Giornale" - non stava nei numeri... Il suo valore era di cambiare davvero verso dopo anni di "guerra civile" nella politica. Il valore di quel patto era tutto politico, formativo, una sorta di educazione civica... Grazie a quel patto avevamo bloccato anni di scontro ideologico, ottuso antiberlusconismo contro vieto comunismo che avevano prodotto solo immobilismo e paralisi... Ora non possiamo buttare a mare tutto il lavoro fatto linmitandoci a portare a casa le riforme a maggioranza..."
L'intervista del "forzista" Denis Verdini il quale, insieme con Gianni Letta nell'ombra, aveva portato avanti le trattative con il Pd e Matteo Renzi nell'ombra? No: l'intervista è del vicepresidente pd della Camera Robero Giachetti, "renziano" sì della prima ora, ma tradizionalmente senza peli sulla lingua. Intervista che, però, è parsa cadere subito nel nulla. Perché, se lui Giachetti non ha peli sulla lingua, i due "ex pattisti" hanno dato, immediatamente, una prova di avere i peli sullo stomaco. "Se "Forza Italia" vuole rimangiarsi il "patto delle riforme" - ha dichiarato questa stessa mattina il "premier Renzi - buon appetito. I numeri ci sono anche senza di loro". ""Poiché il Pd ha voluto rompere il "Patto del Nazareno" - ha insistito Silvio Berlusconi - non correremo più al loro soccorso anche quando poco convinti, ma voteremo soltanto quello che ci coinvincerà in quanto di sicuro interesse per il Paese". Tanti saluti. quindi, al buonsenso e alla lungimiranza del vicepresidente pd della Camera Roberto Giachetti. In politica, evidentemente, tira più un pelo sullo stomaco di Matteo Renzi e di Silvio Berlusconi che una lingua senza peli di un intelligente e ralista Roberto Giachetti.
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