"Il Consorzio di imprese "La Bolognetta s.p.a." - di cui fanno parte la "Tecnis di Catania, ma soprattutto le cooperative emiliane "Cmc" di Ravenna e "Ccc" di Bologna - se n'è uscito con un irritato comunicato nel quale si vorrebbe accreditare che il cedimento del viadotto Scorciavacca sulla Palermo-Agrigento sarebbe stato causato da un movimento di rototraslazione e non da un difetto della sua così definita "opera d'arte"".
Ma cos'è stato questo aaccusato movimento di rototraslazione? E' stato - secondo "La Bolognetta s.p.a" - "il cedimento del terreno di fondazione del corpo stradale con innesco di uno scivolamento verso valle". E allora? Come, se prima di realizzare quella che è stata definita un' "opera d'arte", i costruttori del viadotto non avessero dovuto accertarsi della natura e della consistenza del terreno sottostante. Nemmeno un demente, tanto per dire, si metterebbe a costruire qualcosa sopra una distesa di sabbie mobili. Perché "La Bolognetta s.p.a", insomma, non ha portato a termine quell'indagine preliminare tanto determinante? "Non spettava a noi" sembra voglia scaricarsi di ogni responsabilità, con quell'irato comunicato con cui se n'è uscita, ma si starà a vedere se la Procura della Repubblica, che ha aperto un'inchiesta sull'incredibile cedimento, sarà dello stesso parere. Decidendo - si spera - prima che le erbacce e gli scarichi di rifiuti vadano a ricoprire l' offesa "opera d'arte" della brava "La Bolognetta s.pa."
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