Benvenuti

"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 31 gennaio 2015

Habemus Presidentem

"Sergio Mattarella - come previsto - è stato eletto, alla quarta votazione,  nuovo Presidente della Repubblica e con 665 suffragi".
Più suffragi, dunque, di quanti lo stesso "premier" Renzi si attendesse. Anche se, in verità, prevedibile. Perchè, all'ultimo momento, il "leader" del "Nuovo Centro Destra" aveva cambiato le carte in tavola e aveva deciso di far votare il suo partito per il candidato pd. E perché, fin dall'inizio, aveva compreso che il "leader" di "Forza Italia" stava giocando, in quella che avrebbe dovuto essere una raffinata partita a scacchi, con semplici carte da briscola da osteria di paese. Senza neppure badare se, nel frattempo, qualcuno barasse. La "partita Presidente della Repubblica", comunque, è ormai andata. La maionese non è impazzita e, così, Matteo non ha dovuto fare - come minacciato - una "renziata". Ora, però, potrebbero impazzire - anzi sono già impazzite - altre maionesi. All'interno dei partiti, ma anche nei rapporti maggioranza-opposizioni. Questo, però, è un altro discorso. Auguri, intanto, al nuovo Presidente della Repubblica. Anche perché il suo compito non si preannuncia tra i più facili. Che - oltre alla Conferenza episcopale italiana, a Giovanardi, a Rosy Bindi e a Pierferdinando Casini - lo benedica anche l'alto dei cieli.
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La giravolta di Angelino

"Tutto bene - ha commentato l'elezione di Sergio Mattarella il "leader" di "Nuovo Centro Destra", Angelino Alfano - quel che finisce bene".
Per lui, per adesso, è finita sicuramente bene. Almeno, ancora, come Ministro dell'Interno. Perché, quando il "premier" Renzi gli ha fatto intendere che  un Ministro dell'Interno non avrebbe potuto non votare una personalità come Mattarella, lui ha capito l'antifona e ha dato disposizione, ai "suoi", di votare per il candidato pd e non più scheda bianca. Solo che non tutti i "suoi" hanno gradito questa giravolta: Sacconi si è già dimesso da capogruppo al Senato, la portavoce Barbara Saltamartini gli ha risposto che avrebbe votato come a lei sarebbe parso più giusto, Nunzia Di Girolamo, Carlo Giovanardi ed altri ancora hanno espresso il loro palese dissenso. Angelino, dunque, ancora sull'intera poltrona del Viminale, ma con il partito in subbuglio. Tanto in subbuglio da rischiare, ora, che la poltrona di "leader" del "Nuovo Centro Destra", invece, gli si dimezzi. E con  solo mezza poltrona di "leader" di "Nuovo Centro destra" sarà però ancora utile al "premier" Renzi? Riuscirà a restare ugualmente, cioè, al Viminale? Lui crede di sì. Anche perché sembra che Matteo Renzi non gli abbia ancora detto "Angelino, stai sereno".
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Il silenzio di Silvio

"Tranne un freddo augurio di buon lavoro al nuovo Capo dello Stato appena eletto - invece - almeno fino a tarda sera il silenzio di Silvio Berlusconi".
Il "leader" di "Forza Italia", magari, si starà rimproverando di non essere mai venuto a conoscenza di una celebre frase del diplomatico Usa John Bolton: "La trattativa non è una politica. E' una tecnica. E' qualcosa che si usa quando conviene e che si dimentica quando non serve". E si starà mordendo le mani al pensiero che quella celebre frase la conoscesse, invece, Matteo Renzi. Il quale, oltre ad averlo usato "tecnicamente" quando gli è convenuto, lo ha messo ancora più in crisi anche all'interno di "Forza Italia". Il suo più accanito oppositore, Raffaele Fitto, ha subito colto l'occasione per chiedere - di nuovo, con più argomentata forza e con un seguito sempre più numeroso - il ricambio di tutto il vertice del partito. Quello che, in effetti, ha giocato con le carte da briscola nella raffinata quanto spregiudicata partita a scacchi con il "premier" Renzi.
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I sorprendenti dati di "Ixé"

"Chissà perché, però, fra gli italiani interpellati - da "Ixé" per "Agorà" - uno su due non avrebbe voluto Sergio Mattarella nuovo Presidente della Repubblica".
Chissà perché in quanto Sergio Mattarella non ha ancora pronunciato il suo discorso di insediamento e non appare giusto giudicarlo prima. A meno che un cittadino interpellato su due, più che al futuro, non si sia voluto riferire ad un passato politico. Al lungo passato, cioè, di Sergio Mattarella nella Dc. Ma dovrebbe essere, ormai, tutto molto lontano. Pur se, per carità, qualcuno è naturalmente libero di pensare che anche quelli dati per finiti e per scomparsi alle volte ritornano.
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venerdì 30 gennaio 2015

Ma da domani si farà davvero sul serio?

"Dopo le altre due previste "fumate nere" - per l'elezione del nuovo capo dello Stato - da domani si dovrebbe fare, finalmente, sul serio".
 Ma non è detto. Perché neppure questa quarta votazione, quella che richiede una maggioranza ridotta, sembra nascere sotto il segno della serietà. Non tanto perché il candidato del Pd, Sergio Mattarella, potrebbe non raggiungere i voti necessari, ma perché alcuni partiti e movimenti, di qui a domani, starebbero per cedere alle varie "lusinghe" degli ambasciatori del "premier" Renzi per evitargli sorprese. Come, sembrerebbe, il "Nuovo Centro Destra" di Angelino Alfano, evidentemente più attaccato alle poltrone che alla coerenza, e, addirittura, il "Movimento 5 stelle", sempre più attaccato allo sfasciatutto per lo sfasciatutto. Anche se, sul "blog" di Beppe Grillo, è proprio oggi apparso un duro attacco contro Sergio Mattarella ai tempi in cui Ministro della Difesa negò, con rabbiosa ostinazione, ogni collegamento tra i linfomi anche mortali di cui erano rimaste vittime i nostri militari nei Balcani e l'uranio impoverito contenuto nelle bombe e nei proiettili dei cannoni fatti esplodere dalle truppe americane. Ma Beppe Grillo - ecco il punto - conta ancora qualcosa o come sempre nel "Movimento 5 stelle"? Certi ultimi abbandoni e certe contestazioni ultime nei suoi confronti testimonierebbero per il no. A domani, comunque. Con l'augurio, perlomeno, che non continuino ad esserci schede irresponsabili e gravemente irridenti nei confronti di un atto così serio come l'elezione del Capo dello Stato. E che, accanto ai nomi di Ezio Greggio, Giancarlo Magalli, Massimo Giletti e Sabrina Ferilli, qualcuno non aggiunga anche quello della raffinata Luciana Littizzetto.
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Berlusconi e i "giorni della merla"

"Che cosa farà invece - si chiedono tutti - "Forza Italia"? Perché non è detto, anzi sembrerebbe  certo, che non tutti siano disposti a seguire le indicazioni di un Silvio Berlusconi sempre più in crisi di immagine e di potere". 
Di qua, infatti, Verdini e Romani che hanno fallito clamorosamente la loro anbasciata alla corte del "premier" Renzi. Di là Raffaele Fitto che, di fronte al "diktat" del "premier" Renzi, che "Forza Italia" non è stata capace di fronteggiare, ha chiesto l'azzeramento di tutti i vertici del partito. In mezzo una dirigenza - e non solo - confusa, incerta, inquieta, stanca e con tanta voglia di tornare alla normalità. Probabilmente, dunque, qualcuno sarà tentato di dare il proprio voto al candidato del Pd non certo per convinzione, ma proprio per rompere definitivamente quel "Patto del Nazareno" che non ha mai convinto i più. E Silvio Berlusconi? Nemmeno a Roma perché i giudici non glielo concesso. Ma a mordersi le mani, seicento chilometri più in là, per non avere fatto caso, nel momento di concludere il patto con Matteo Renzi, che l'elezione del Capo dello Stato sarebbe avvenuta in quelli che una vecchia tradizione popolare indica come i "giorni della merla". E da oggi, forse, verranno indicati, da molti, come i "giorni del merlo". Del merlo, lui, Silvio Berlusconi.
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Alla faccia della "buona scuola"

"Il Ministro all'Istruzione, Stefania Giannini - in una lunga intervista al "Corriere della sera" - ha fatto sapere, tra l'altro, che il cosiddetto decreto sulla "buona scuola" prevederà, nelle quarte e nelle quinte classi delle elementari, l'insegnamento, in compresenza di una maestra, di una materia in inglese".
Quando l'intervistatore le ha chiesto se questo tipo di insegnamento proseguisse anche nelle medie, però, il Ministro Giannini ha risposto "per ora no". E dunque, per trattenere un minimo di inglese, gli alunni delle quarte e delle quinte elementari dovranno avere tutti una memoria come quella del famoso Pico della Mirandola. Oppure, ma solo quei pochissimi che potranno permetterselo, dovranno continuare ad apprendere l'inglese con costose lezioni private.  L'augurio è che il cosiddetto decreto sulla "buona scuola" non contenga altre cattive iniziative simili. Tanti saluti, altrimenti, alla "buona scuola" prossima ventura.
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Il sindaco Marino bocciato anche da Raffaele Cantone

"Nei primi diciotto mesi della Giunta Marino a Roma - ha rilevato il presidente dell' Autorità anticorruzione, Raffaele Cantone - gli affidamenti senza gara per lavori, servizi e forniture sarebbero stati l'89,7% del totale...Da un primo esame, dunque, il piano anticorruzione del Campidoglio risulta assolutamente insufficiente".
La risposta del sindaco Ignazio Marino? La solita: colpa di Alemanno e della sua ex Giunta. Ridicola, quindi, e tipica di chi non solo sia in torto, ma voglia coprire il suo torto da peggior Pinocchio. Perché, sì, Alemanno e la sua ex Giunta ne hanno fatte tante e ci sta indagando su, ma che cosa c'entrano con le malefatte di chi poi li ha sostituiti? Questo Ignazio Marino, oltre ad avere i muscoli per andare in bicicletta, sembra sempre meno avere, dunque, un minimo di dignità, di senso di responsabilità, di correttezza per fare il sindaco di Roma. Qualcuno dovrebbe spiegare, ai cittadini sempre più esterefatti ed inquieti, perché venga lasciato a "sgovernarli".
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Mezza "Costa crociere" da Genova ad Amburgo

"Quattro dipartimenti della "Costa crociere" che occupano attualmente 161 dipendenti - ha comunicato quel Michael Thamm al timone della compagnia non troppo tempo dopo il dramma davanti all'Isola del Giglio - saranno trasferiti, entro l'anno, da Genova ad Amburgo". 
"Perché - è stata la motivazione ufficiale e, comunque, affatto lusinghiera - Amburgo offre un accesso privilegiato alla tecnologia e alle competenze nel settore marittimo". Ma sarà proprio per questo? O non sarà perché "Costa crociere" ha ritenuto di avere subìto un affronto per essere stata chiamata in giudizio insieme con il suo "disabile" comandante Francesco Schettino? Torna alla mente, ancora una volta, la celebre frase di una volpe come Giulio Andreotti: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca".
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giovedì 29 gennaio 2015

La prevista prima "nera"

"La prima votazione per il nuovo Capo dello Stato - come previsto - si è risolta con una "fumata nera" avendo votato scheda bianca sia il Pd  che "Forza Italia". E nelle due votazioni di domani - come altrettanto previsto - il risultatio sarà lo stesso".
Fa impressione, però, che il Parlamento non sia stato messo in grado di nominare il nuovo Capo dello Stato, dignitosamente, già alla prima votazione. Fa poi un brutto effetto che sulla quarta votazione, quella che richiede un minor numero di suffragi, gravino ancora ombre e trame che potrebbero tingere di nero anche lei. Fa infine pena che alcuni parlamentari, nel celebrarsi uno degli atti più qualificanti della vita democratica, lo abbiano reso ridicolo dando il loro voto, perfino, a personaggi dello spettacolo come Ezio Greggio, Massimo Giletti, Giancarlo Magalli e Sabrina Ferilli. E che abbia preso un voto anche un tipo come Antonio Razzi. Anche se quello, certamente, era il suo.
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Ma allora non è più l' "unto"?

"Prima il no del Tribunale di Milano al suo sconto di pena - si sta irritando Silvio Berlusconi - poi il suo "Milan" che ha perso per la seconda volta con la "Lazio" ed ora Matteo Renzi che ha rotto il "Patto del Nazareno"".
Una gragnuola di pugni, in effetti, che rischia di mandarlo al tappeto. Ma, allora, Silvio Berlusconi dovrebbe cominciare a convincersi di non essere più l' "unto del Signore". E a regolarsi di conseguenza. Facendosi consigliare, magari, dal suo amato barboncino Dudù. Sicuramente più saggio di quei cani non di razza che hanno contribuito alle sue cocenti sconfitte su tutti i fronti.
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Ecco i risparmi dell'azienda dei pubblici trasporti romani

"L'Atac - l'azienda dei traspori pubblici cittadini romani - ha sospeso, dal primo gennaio scorso, il bus-navetta che, ogni sabato, portava fuori dal cercere di Rebibbia i figli più piccoli delle detenute per far passare loro qualche ora di svago e di gioco, fuori dalle celle, nei locali sell' Asociazione "A Roma insieme- Leda Colombini"".
L'azienda dei trasporti pubblici cittadini romani, evidentemente, ha iniziato la sua "operazione spending review". Non, però, dai tagli ai compensi dei suoi più alti dirigenti o alla marea dei suoi sprechi accertati e denunciati. Ma da lì, da quel bus-navetta "buono di cuore", dal costo strabiliante di qualche centinaia di euro l'anno. Congratulazioni, azienda dei trasporti pubblici cittadini romani. Che al profondo rosso del suo bilancio, ora, può aggiungere il profondo rosso di una profonda vergogna.
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Tremila morti di amianto ogni anno

"Quell'amianto che continua a nascondersi ovunque (dalle tubature ai rivestimenti dei tetti, dalle aule scolastiche alle palestre, dalle autorimesse alle rotaie) - hanno denunciato il professor Carmine Pinto, presidente nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica, e il professor Giorgio Scagliotti, direttore del Dipartimento di oncologia all'Università di Torino - continua a mietere, ogni anno, tremila vittime".
Ma l'amianto non era stato bandito, in Italia, quasi vent'anni fa? Sì ma, ancora oggi, ne restano in giro 32 milioni di tonnellate e, cioé, cinque quintali per ogni cittadino. Perché a bandire, in Italia, si fa presto, ma poi chi si è visto si è visto. E tutto tende a rimanere come prima. Senza che nessuno - a cominciare dalle Istituzioni nazionali e locali - se ne preoccupi minimamente. Anche quando si tratti -  come è stato autorevolemte denunciato - di tremila morti ogni anno. Tremila, non tre. Scandaloso. Scandaloso, ma, soprattutto, criminale.

Draghi, Napoleone e Patuelli

"Il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi - si è detto convinto, in una intervista, il presidente dell'Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli - è uno stratega come Napoleone".
L'ultima mossa di Mario Draghi, se presa sul serio dalle banche nazionali, porterebbe in effetti alla conquista di una serie di vittorie sul campo: la possibilità, da parte di cittadini e di imprese, di accedere con buona facilità a mutui e a prestiti e, di conseguenza, di far risalire l'inflazione, di favorire la ripresa della domanda dei beni, di rimettere insomma in  marcia l'economia. L'augurio, allora, è che le banche italiane, dopo l'elogio del presidente della loro Associazione, siano fra le prime a schierarsi sotto le insegne di Draghi-Napoleone. E non si comportino in  modo da fare il gioco di chi Draghi-Napoleone vorrebbe spedire in esilio nella lontana isola di Sant 'Elena.
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mercoledì 28 gennaio 2015

Scheda Bianca

"Sembra - visto che non si riesce ancora a trovare un nome condiviso per il Quirinale - che le prime tre votazioni vedranno prevalere Scheda Bianca".
In molti ritengono questo una vergogna. Resta però il fatto - amaramente sorridendo - che Scheda di cognome e Bianca di nome risulta sicuramente incensurata, estranea ad ogni trama politica e, in più, è anche di genere femminile. Sarebbe bello - seriamente parlando - che alla quarta votazione o anche nelle eventuali successive uscisse, dalle urne, l'indicazione di una persona veramente degna - donna o uomo che sia - almeno come Scheda Bianca. Con il responsabile consenso di tutti. E senza tanti interessati veti incrociati.
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Le "toghe rosse" e la Cassazione

"La Suprema Corte di cassazione ha respinto la richiesta del  pubblico ministero Lorenzo Matessa il quale - ritenutosi diffamato per essere stato definito "toga rossa" in un libro di Giorgio Galli - avrebbe voluto cinquemila euro quale risarcimento".
La motivazione? Perché, secondo la Suprema Corte di cassazione, l'appellativo di "toga rossa" deve invece "ritenersi in qualche modo elogiativo". E, specialmenete, "quando è seguita dal rilievo che i "giudici toga rossa" sono sgraditi a Silvio Berlusconi e ai suoi giornali". Al di là di Silvio Berlusconi, delle sue vicende processuali e dei suoi giornali, però, una motivazione a dir poco strabiliante. Soprattutto perché starebbe a dimostrare che certa Magistratura non è affatto al di sopra delle parti - quali che siano le parti - ma giudica, sentenzia e motiva anche secondo un quinto codice: quello politico.
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Silvio, sconto di pena a rischio?

"Silvio Berlusconi - ha dato il suo parere la Procura di Milano - non merita il richiesto sconto di pena di  45 giorni, ma dovrà espiare l'intero anno di affidamento ai servizi sociali".
Il parere della Procura di Milano, però, non è vincolante e così, ora, sarà invece vincolante quello del giudice di sorveglianza Beatrice Crosti. La quale, comunque, potrebbe concordare sul fatto che Silvio Berlusconi non meriti alcuno sconto di pena. Ma non perché non si sia ben comportato con gli anziani della "Sacra Famiglia", anzi. Ma perché, in un paio di occasioni, è venuto meno alla condizione di non parlare male dei magistrati e della Giustizia. Silvio Berlusconi, specialmente in questi ultimi giorni, si è invece detto sempre sicuro di poter riacquistare in anticipo libertà e diritti. Ma si è dimenticato, evidentemente, di quelle sue incaute "sparate" contro i giudici. Oppure ritiene che la sua "sorvegliante" Beatrice si mostrerà buona e santa come la Beatrice di Dante nella "Divina Commedia"? Solo che, allora, non ha considerato trettarsi di commedie ben diverse: quella sua è infatti umana. Particolermente umana. Particolarmente terrestre.
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Maria Carmela a fare la calzetta?

"Maria Carmela Lanzetta - dimessasi da Ministro per gli Affari regionali per accettare l'offerta del Governatore della Calabria, Mario Oliverio, di andare a ricoprire il ruolo di assessore regionale - si è accorta che avrebbe dovuto sedere al tavolo, in Giunta, insieme all'assessore Nino De Gaetano e ha immediatamente rifiutato l'incarico".
Sull'assessore Nino De Gaetano, in effetti, sono girate ben più che chiacchiere sulla sua frequentazione di "certi ambienti" e sulla sua elezione grazie ad un massiccio voto di scambio. E, dunque, nulla di più inaccettabile per una Maria Carmela divenuta uno dei simboli, già quale sindaco di Monasterace, della più intransigente e coraggiosa lotta alla delinquenza organizzata. Ma - ecco - quale sarà, ora, il suo futuro? Non più sindaco, non più ministro, non più assessore regionale, rimarrà a casa a fare la calzetta? Strano Paese, sempre più, questa Italia nella quale, in un modo o nell'altro, per un motivo o per l'altro, i più coraggiosi. i più onesti, i più coerenti vengono tenuti o rimandati fuori da ogni Istituzione. E infatti se ne vedono, chiaramente, i risultati.
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Ora "scende" anche Diego Della Valle

"L'imprenditore "Tod's" Diego Della Valle - ha scoperto "L'Espresso" - ha depositato, all' Ufficio brevetti del Ministero dello Sviluppo economico, il marchio "Noi italiani"".
"Noi italiani" che facciamo buone scarpe e buone borse? No: "Noi italiani" che vorremmo mettere i piedi non in uno stivaletto, ma in politica. Sembra infatti chiaro che Diego Della Valle, dopo averci pensato a lungo e nonostante tutti gli amici lo abbiano vivamente sconsigliato, voglia dare vita ad un movimento che potrebbe anche concorrere alle prossime elezioni politiche. Con quali possibilità? Del tutto - con doveroso rispetto per il nuovo movimento - esigue assai. Data la già affollatissima galassia nell'italico universo dei partiti, dei partitini, dei movimenti e dei movimentucci. Ma il Diego, invece, sembra credere nella sua immagine "Tod's" e nella sua creatura appena battezzata. Non lo sfiora nemmeno il pensiero, evidentemente, che potrebbe ritrovarsi, alla fine, con una scarpa e una ciabatta. Nemmeno "Tod's". E, per lui, sarebbe davvero il colmo.
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martedì 27 gennaio 2015

La vergogna delle "cattedrali nel deserto"...

"Invitati a far conoscere i loro progetti  iniziati e mai portati a termine - si è saputo al Ministero per le Infrastrutture - gli Enti locali hanno risposto con ritrosìa. E così, per ora, ne sono venuti alla luce soltanto 692 che hanno impegnato quasi tre miliardi, poi sono stati abbandonati spesso in rovina e richiederebbero, per essere completati, un altro miliardo e 300 milioni".
Ma quante saranno davvvero in più queste vergognose "cattedrali nel deserto"? Difficile - come sembra - saperlo. Ma più difficile appare dove potrebbero essere trovati i miliardi necessari per completarle. "In deroga - viene suggerito al Ministero per le Infrastrutture - al "Patto di stabilità". Ma suggerito timidamente e sottovoce. Per non farsi sentire dalla cancelliera Merkel.
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... e di quelle "Vele" ferme

"Tra le opere iniziate, non portate a termine e non ancora comunicate al Ministero per le Infrastrutture - esempio scandaloso - quelle "Vele dello sport" che avrebbero dovuto celebrare i mondiali di nuoto del 2009 a Roma, che avevano visto lievitare il loro costo di realizzazione da 60 a 600 milioni e che stanno ormai, lì, incompiute da ben cinque anni".
Ma, mentre il Comune non si sta nemmeno preoccupando di segnalarlo al Ministero per le Inftastrutture in modo da concorrere anche ad un parziale finanziamento per portare a termine quelle "vele nel deserto", se n'è invece preoccupato il suo progettista Santiago Calatrava. Il quale, in un recente convegno e in una intervista televisiva, ha sottolineato l'urgente necessità di completare la sua opera. Forse più che da "archistar", come ama farsi definire, come "archipar", come dovrebbe essere definito. "Archipar" e, cioé, architetto paravento. Interessato a terminare le "Vele" - molto presumibilmente - per incassare altri milioni e pagarci, ove fosse costretto dai giudici i quali stanno esaminando alcuni suoi "casi", i danni richiestigli un po' qua e un po' là - da Venezia, ad esempio, per il suo "ponte-scivolo" sul Canal Grande - o per i suoi errori da principiante o per il suo determinare esageratamente il maggior costo delle opere. Come finirà, comunque, questa storiaccia delle "Vele" romane? Una cosa è certa: in qualsiasi modo dovesse finire, sarebbe una fine da vergogna eterna.
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Quel collaudo programmato

"Il nuovo modernissimo ospedale "Santa Corona" di Pietra Ligure - nastro tagliato, il 16 dicembre scorso, dal Governatore della Liguria, Claudio Burlando - non è ancora attivo perché in fase di collaudo".
E quanto durerà questa fase di collaudo? Durerà - si è saputo negli uffici della Regione - fino a metà aprile. E quando ci saranno le prossime elezioni regionali? Ai primi - come si sa - di maggio. Ah, ecco.
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Fughe sì e no

"L'ex comandante Francesco Schettino - quando uno dei pubblici ministeri ha proposto il suo arresto, prima della lettura della sentenza, paventando una sua fuga - ha sdegnosamenete replicato: "Io non scappo"".
Magari sarà pure così. Che lui non scappa quando sta a terra, ma solo quando sta a mare.
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Fassina e la didascalia assassina di "Sky"

"Mentre il pd "anti-Nazareno" Stefano Fassina stava parlando - su "Sky" - è apparsa, sotto, la didascalia "Stefano Fassina - Forza Italia".
Più che una provocazione, certamente, una clamorosa svista. Ma come avrà reagito lo Stefano "anti-Nazareno" e, soprattutto, "anti-Berlusconi"? Avrà eccezionalmente riso, sarà svenuto o avrà querelato "Sky" per diffamazione?
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lunedì 26 gennaio 2015

Grecia 1

"La sinistra radicale "Syriza" - pur stravincendo le elezioni in Grecia - non è riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta e così, per poter governare indisturbata, ha trovato l'accordo con la destra "An.El"".
Ben di più, di gran lunga, dell'italico "Patto del Nazareno" siglato, soltanto per l'approvazione delle nuove norme istituzionali, dal Matteo di sinistra e dal Silvio di destra. Che tanto scandalo continua a suscitare, a torto o a ragione, sia nelle minoranze di sinistra che nelle minoranze di destra. Le quali, invece, nulla hanno avuto da dire, almeno fino ad ora, sull'innaturale accordo greco. Ma perché, allora, se per Roma si piange, per Atene si ride?
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Grecia 2

"Atene - è stata la dura reazione della Bundesbank all'annuncio espresso dal "leader" di "Syriza", Alexsis Tsipras, di voler  rinegoziare i trattati con l'Unione europea - rispetti i suoi impoegni".
Come la dura reazione della Bundesbank? Ma non sarebbe compito dell'Unione europea lanciare, eventualmente, moniti e avvertimenti? O perlomeno, pur se anche questo non corretto, ricevere le tradizionali bacchettate dalla Cancelliera Merkel? Certo che sì. Ma la Bundesbank, forse, ha voluto cogliere l' "occasione Grecia" per ribadire, a chi non lo avesse ancora capito, che l'Europa è cosa sua e se la gestisce lei.
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Il pianto ridicolo dei poveri Gondrano

"Il "premier" Renzi - ha fatto effetto questa frase pronunciata, all'inaugurazione dell'Anno giudiziario, dal procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena - si è ispirato al Napoleone di Orwell che aveva scoperto il rimedio per i mali della vita: far lavorare di più gli altri sino a farli crepare di fatica come il cavallo Gondrano".
Secondo il procuratore generale Marcello Maddalena, dimostratosi attento lettore de "La fattoria degli animali" di George Orwell, insomma, quel maiale di Matteo-Napoleone vorrebbe far morire di lavoro quei poveri cavalli magistrati-Gondrano. Tutto perché il "premier" Renzi vorrebbe non stracaricarli di ulteriore lavoro, ma, anzi, mandandarli in quiescenza a 70 anni (e non oltre come oggi) e, intanto, dare una limatina ai loro 45 giorni di ferie (15 in più - chissà perché - degli altri dipendenti dello Stato). Ma è proprio questo che sta facendo irritare i magistrati e, a qualcuno, sta facendo dare un po' i numeri. Tra l'altro, oltretutto, contraddicendosi. Perché oggi i magistrati, pur andando in quiescenza oltre i 70 anni, non approfittano per riposarsi, finalmente, del loro "usurante lavoro", ma, nella maggior parte dei casi, vanno alla tenace ricerca di nuove collocazioni lavorative: o nella stessa Magistraturao o nei Consigli di amministrazione di qualche ente, negli studi degli avvocati, nelle poltrone dei consiglieri di questo e di quello, insomma dove si continui a lavorare e a guadagnare. Altro che poveri cavalli Gondrano vittime del maiale Napoleone...

L'affondo del pubblico ministero sull'affondatore Schettino

Si può dire che il comandante Schettino - ha pronunciato, nella sua requisitoria al processo sul naufragio della "Costa Concordia", il pubblico ministero Stefano Pizza - abbia accumulato in sé la figura dell'incauto ottimista e quella dell'abile idiota producendo la figura dell'incauto idiota".
Un giudizio quanto mai severo che, comunque, ha riecheggiato quello da subito emesso, non solo dall'opinione pubblica, nei confronti del comandante Schettino. Il quale, intuendo forse che per lui non sarebbe stata una giornata rose e fiori, ha eccezionalmente preferito non recarsi in Tribunale. Ma tanto, anche se quel giudizio del pubblico ministero non ha voluto sentire con le proprie orecchie, lo leggerà sui giornali con i propri occhi. E, se non dovesse nemmeno leggere i giornali, chi se ne importa: il giudizio resta sempre e resta, sempre di più, la sicurezza di una sua dura condanna al carcere (il pubblico ministero, al termine della sua requisitoria, ha chiesto 26 anni).
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Il ritorno a casa di Maria Carmela

"Maria Carmela Lanzetta - dopo quasi un anno di invisibile Ministro per gli Affari regionali - tornerà nella sua amata terra per assumere, nella Giunta calabra, l'incarico di assessore alle Riforme istituzionali, alla Semplificazione, alla Cultura, alla Pubblica istruzione e alle Pari opportunità".
Per una che continua a dire di non essere "un politico di professione" e di sperare di "non diventarlo mai", non c'è malaccio. Auguri comunque, a Maria Concetta Lanzetta, perché non debba essere qualificata, anche nella Giunta regionale della Calabria, come invisibile. E, benché non professionista, perché possa star dietro con efficienza ai numerosi e importanti impegni assegnatile. Ora, però, è rimasta vuola una poltrona nel Governo Renzi. Qualcuno maligna che si stiano scaldando in molti, per andarla ad occupare, dalle parti di Firenze.
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domenica 25 gennaio 2015

L'unto e l'ispirato

"Per fare veramente le riforme strutturali - ha detto, a Davos, il segretario generale dell'Ocse, Anguel Garria - ci vogliono "leadership" illuminate ed ispirate. E Renzi queste doti le ha: è un "leader ispirato"".
Minimo che l' "unto del Signore" Berlusconi e Renzi l' "ispirato" si ritrovassero nel "Patto del Nazareno".
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Renzi e i magistrati

"I magistrati - si è lamentato. dopo alcune forti critiche rivoltegli all'inaugurazione di alcuni Anni giudiziari - mi hanno trattato peggio di Berlusconi".
Beh, obiettivamente, non è proprio così. Alcuni lo hanno trattato sì duramente, ma non come accaduto per Berlusconi. Almeno fino ad ora.
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Il giudice sul water

Il presidente del Tribunale di Roma, Mario Bresciano, comunque, è andato giù duro, in effetti, quando ha rivelato - all'inaugurazione dell'Anno giudiziario - che gli spazi a disposizione degli uffici sono talmente insufficienti al punto che i fascicoli vengono accumulati e abbandonati a terra e, addirittura, un  giudice è stato costretto a studiare un "caso" in un bagno".
E chissà, poveretto, se avrà avuto almeno una sedia o avrà dovuto lavorare seduto sul water. Ove fosse stato così, non ci sarebbe affatto da ridere. E, per il "premier" Renzi, da sentirsi offeso da certe critiche.
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Risorse

"Massimo Bartoli - al vertice di "Risorse per Roma" - si sta sta portando a casa, complessivamente, 215.875 euro e 85 centesimi: 18 mila euro come semplice amministratore, 37.613 euro e 30 come amminsitratore delegato, 49.035 euro e 90 come presidente, 111.226 euro e 60 quale indennità massima di risultato (senza che, peraltro, qualcuno abbia mai definito gli obiettivi in base ai quali gli spetterà quella indennità)".
Un vero "botto" dunque, considerati anche i compensi nettamente inferiori dei vertici Atac, Ama e "Roma metropolitane". Per cui una domanda: Massimo Bartoli è al vertice di "Risorse per Roma" o al vertice di "Risorse per Massimo Bartoli"?
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Il telefono no

"Durante la partita Lazio-Milan - si era raccomandato ai suoi Silvio Berlusconi - per favore non telefonatemi".
Ma il Milan, con la Lazio, ha perso tre a uno. Sarebbe stato meglio, allora, se Silvio Berlusconi, invece di assistere alla "débacle" della sua squadra, avesse parlato al telefono perfino con Fitto.
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sabato 24 gennaio 2015

Chi vorrebbero all'estero al Quirinale

"Quale nuovo Capo dello Stato - ha fatto una ricognizione "Il Giornale"- gli Usa preferirebbero Giuliano Amato, la Cancelliera tedesca Angela Merkel vedrebbe bene Pierferdinando Casini, l' Unione europea tiferebbe per Ignazio Visco, alle istituzioni finanziarie tutte piacerebbe Mario Draghi".
Ma il nuovo Capo dello Stato non lo dovrebbe scegliere il Parlamento italiano? Certo che dovrebbe. E senza indebiti condizionamenti esterni. Al di qua e al di là dei confini. Siamo seri. Se possibile.
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"Poste italiane" ormai nella palude

"I faldoni che la Corte d'appello di Milano aveva spedito a Roma per la Corte di cassazione - tramite il servizio postale - non sono mai arrivati a destinazione, ma sono tornati al mittente, dopo lungo tempo, aperti, manomessi, con le carte mischiate oppure si sono persi, addirittura, nel nulla".
Non più soltanto, dunque, la corrispondenza ordinaria consegnata con gravissimi ritardi e le cartoline recapitate dopo ottanta giorni: ora perfino i delicati atti giudiziari, dai quali sarebbero dipese le sorti di tanti processi e di tanti imputati, finiti non si sa dove o pesantemente danneggiati e alla mercé di chiunque. "Poste italiane", dopo questa nuova e ancor più clamorosa testimonianza di inefficienza e di caotica gestione del servizio, ha  fatto sapere, semplicemente, di avere avviato un'indagine. Troppo buoni. Ma, comunque, per indagare che cosa di nuovo? E' già da tempo che i tradizionali servizi istituzionali di "Poste italiane" non assolvono più al loro ruolo. E, quindi, già da tempo si sarebbe dovuto indagare con giusta severità. E con giusta severità mandare a casa i responsabili di tanto sfascio. A cominciare dall'area dirigenziale. E, magari, dallo stesso Consiglio di amministrazione: Sempronio, Tizio e l'ultimo arrivato, addirittura al vertice, Caio. Francesco Caio.
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Obama, le vacche sacre e i giudici indiani

"I servizi comunali di Nuova Delhi hanno lavorato di gran lena - tutto ieri e tutto oggi - per liberare le strade dalle circa 20 mila vacche sacre che quotidianamente le frequentano. Questo perché non intralciassero il convoglio del presidente Usa Obama, in visita ufficiale domani, e anche perché, magari, non gliela faccessero in faccia".
Bene. Ora, però, sarebbe anche bene che il Governo di Nuova Delhi cominciasse a lavorare, di gran lena, per liberare certi suoi tribunali da qualche giudice tutt'altro che sacro. E questo per non intralciare le trattative per il ritorno in Italia dei due nostri marò e, magari, non continuare a farla in faccia ai nostri politici e diplomatici.
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Stefano il canguro e Stefano il lama

"Perché resti nel Pd - così Stefano Esposito ha bacchettato Stefano Fassina - se tutti i giorni sputi nel piatto dove mangi?"
Stefano Esposito, per avere presentato quell'emendamento che è valso a farne saltare 35 mila sulla nuova legge elettorale, viene ormai soprannominato il "canguro". Forse non gli piace e così, intanto, ha cercato una prima rivalsa praticamente definendo Stefano Fassina un "lama". Quel lama che - come si sa - quando di irrita, sputa.
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Dagli "slippini" a "Er mutanda"

"Alcuni amici parlamentari pdl - ha rivelato Antonio Zequila, uno degli ex concorrenti dell' "Isola dei famosi" - mi hanno proposto di candidarmi per le prossime regionali in Campania".
Ma quell'Antonio Zequila detto "Er mutanda"? Proprio lui. E così, dagli "slippini" di certe "veline" ad Arcore, a "Er mutanda" a Napoli? Per una questione, magari, di pari opportunità.
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venerdì 23 gennaio 2015

L'India sotto ricatto della lobby farmaceutica mondiale

"L'India - è la sconcertante notizia - potrebbe non continuare a produrre a prezzi bassissimi, come consentitole fino ad oggi da una normativa che per una volta ha privilegiato l'interesse dei più poveri agli interessi delle miliardarie industrie farmaceutiche mondiali, i medicinali per combattere l' Hiv, la malaria e il cancro".
Tutto avverrebbe perché le miliardarie industrie farmaceutiche mondiali, approfittando degli accordi che stanno per essere conclusi per nuovi investimenti Usa in India, avrebbero "convinto" gli Usa a minacciare ritorsioni economiche ove l'India non volesse abolire quella normativa a favore dei gravi malati poveri.  Che cosa accadrà, dunque, ora? L'India accetterà la nascita di nuovi investimenti Usa e, conseguentemente, la morte di centinaia e centinaia di migliaia di suoi cittadini? Oppure, coraggiosamente ed orgogliosamente, respingerà al mittente lo spregevole ricatto? Due cose, comunque, restano in tutto il loro orrore: il cinismo delle miliardarie industrie farmaceutiche mondiali e il loro enorme potere sulla Nazione più potente della Terra. Da voltastomaco.
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Se lo dice anche lui...

"I gravi ritardi nella conclusione dei processi - ha detto tra l'altro, inaugurando l'anno giudiziario della Cassazione, il prinmo presidente Giorgio Santacroce - non sono più tollerabili".
Bene. Ora che l'ha riconosciuto anche lui, l'augurio è che i giudici ne prendano coerentemente atto e ne facciano finalmente profitto.
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Stefano Esposito uno e due

"Non dovrà mai più accadere - aveva messo la sua firma, nel disegno di legge 432 del 13 aprile 2013 che si proponeva di ripristinare i collegi uninominali del cosiddetto "Mattarellum", il senatore pd Stefano Esposito - non dovrà mai  più accadere di avere un Parlamento di nominati attraverso liste bloccate dalle segreterie dei partiti. No: mai più un Parlamento di nominati"".
Ma lo stesso senatore pd Stefano Esposito il quale, l'altro giorno, ha accettato di presentare quel cosiddetto "super canguro" che, saltando bel 35 mila emendamenti presentati dalle opposizioni e dalle minoranze del suo partito, ha consentito di affossare il principio delle preferenze espresse dagli elettori? Proprio lui, sì. Una clamorosa capriola, op là, in appena nove mesi. Ma in nove mesi - si sa - possono accadere tante cose: che nasca un bambino, ad esempio, come nasca un Pulcinella "made in Piemonte". Perché, sì, il senatore pd eletto in Piemonte Stefano Esposito non si è neppure vergognato e non ha neppure chiesto scusa ai suoi elettori. "Che volete che vi dica? - si è espresso senza il minimo imbarazzo - nella vita, e qui in Parlamento, bisogna pur fare dei compromessi". Si sapeva. Ma nessuno come lui, fino ad oggi, lo aveva confessato con tanta strafottente "nonchalance".
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Pessimista Lucrezia

"La senatrice pd Lucrezia Ricchiuti - dopo la bocciatura del suo emendamento che prevedeva le "primarie" obbligatorie - è esplosa dichiarando che il suo partito è ormai arrivato alla frutta". 
Pessimista Lucrezia. Ammesso anche che sia davvero così, non c'è ancora da disperarsi: infatti dopo la frutta, prima del conto, verrebbe comunque il dolce, poi il caffé e il liquorino "ammazzacaffé". Senza contare che il Pd potrebbe comunque imitare certi ricchi antichi romani i quali, liberatisi del primo pasto, ne ricominciavano un altro, di nuovo, fin dalla prima portata.
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Un "n.n." per il Colle

"Candidiamo per il Quirinale - ha proposto il "pd ribelle" Pippo Civati - un "n.n.""
Bando, però, agli equivoci. Non nel senso offensivo di bastardo, ma nel senso di "non Nazareno". Non concordato secondo lui, cioè, da Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.
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Angela non è Rosy

"Il "premier" Renzi - durante la "due giorni" di colloqui a Firenze con la cancelliera tedesca , Angela Merkel - se n'è uscito, ad un tratto, con uno "Stai serena. Mi devi sopportare"".
Ma, forse, il "premier" Renzi si era un attimo distratto e aveva creduto di avera davanti, magari, Rosy Bindi. Inopportuno, dunque, e anche pericoloso. Perché la Cancelliera tedesca Angela Merkel è ben altra: potrà pure rimanere serena, ma di qui a doverlo sopportare sarà tutto da vedere. Al di là del cerimoniale diplomatico, della suggestione provata agli Uffizi e della bistecca alla fiorentina offertale per cena.
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Inesorabile Santoro

"Michele Santoro - nel concludere il suo editoriale-arringa contro Matteo Renzi nella terza puntata televisiva di "Servizio pubblico" - si è esibito nel gesto dell'ombrello reso famoso, da Alberto Sordi, nel film "I vitelloni" di Federico Fellini".
Non rivolto, però, ai lavoratori, ma - come ha spiegato - a quegli elettori italiani i quali, ancora una volta, si affidano ad un venditore di turno che promette di cambiare il mondo. Dopo che a Silvio Berlusconi, dunque, lotta dura a Matteo Renzi. Ma povero Michele: arriverà mai un "premier", come dal titolo di un altro film di Alberto Sordi, "Eroe dei nostri tempi"? O, meglio, dei suoi tempi di ormai vecchio babbione stalinista? Prima che rimanga, però, con due soli affezionati telespettatori.
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giovedì 22 gennaio 2015

Ma va?

"Con le continue immigrazioni sulle coste italiane - ha detto, in un "Vertice anti-Isis" a Londra, il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni - ci sono rischi anche notevoli di infiltrazioni terroristiche".
C'è chi lo va sostenendo già da lungo tempo e, però, ha sempre ricevuto accuse di inutile allarmismo e di inopportuno strumentalismo. Buongiorno, oggi, al Ministro Gentiloni. Con l'invito di andare ora a svegliare la Presidente della Camera, Laura Boldrini, la quale continua a tenere gli occhi chiusi. Per convenienza o perché continua a dormire ancora davvero. Sognando "Alice nel Paese delle meraviglie".
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Pacchia continua

"E' finita la pacchia - si era indignato il "premier" Renzi quando aveva ceduto, alla vigilia di Natale, il Viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento - Farò cadere le teste dei responsabili".
Giusta e fiera indignazione. Dopo un mese, però, tutte le teste sono ancora tranquille al loro posto come tranquilli sono, al loro posto, tutti i sederi sulle poltrone. Forse - potrebbe osservare qualcuno - il "premier" Renzi sta aspettando, prima di far rotolare le teste nella cesta, il giudizio della Magistratura. Può darsi. Allora, però, sarebbe stato onesto chiarire che quella sua indignazione, come tante altre, non era per concretizzarla, ma solo per annunciarla. Poi comunque, se davvero si dovesse attendere il giudizio della Magistratura, beh, allora, arrivederci fra qualche anno. Quando tutto potrebbe essere caduto, magari, in prescrizione. E potrebbero essere cadute, nel frattempo, altre realizzazioni di quelle teste e di quei sederi del Viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento.
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Quelle Università sempre più loro

"Negli Atenei italiani - dati di una indagine della Crui (Confernza dei rettori universitari) - su 13 mila docenti ordinari ed associati, soltanto 15 hanno un'età fra i 40 e i 49 anni".
Sempre tutto in mano, dunque, alla solita casta degli anziani. Con tanti saluti, stupidamente, a tutti quei pur bravi giovani i quali sono costretti a lasciare l'Italia per l'estero. E, disgustosamente, a quanti - anche in questo Governo - continuano a riempirsi la bocca di quel problema giovani ricercatori e docenti che va risolto con urgenza e di cui invece, nei fatti, tutti continuano ad infischiarsi. Altro da fare, certo: gli affari, gli affaroni e gli affarucci loro. E non fa niente se, sotto quegli affari alle volte neppure chiari, stia nascendo un'Italia senza un normale e rassicurante futuro.
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Il "Nobel" impallinato

"Anche il "Premio Nobel" Carlo Rubbia - nominato senatore a vita dall'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - ha dato il proprio voto favorevole a quell'emendamento del "ribelle" pd Miguel Gotor il quale chiedeva di modificare la norma sui capilista bloccati".
Chissà quale soddisfazione, per il "cerchio magico renziano", avera impallinato perfino un gufo "Premio Nobel".
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"Forza Italia" danneggiata dal "Milan"

"Se i voti di "Forza Italia" calano - se n'è uscito Silvio Berlusconi - è anche perché, nonostante io ci investa 50 milioni, la squadra del "Milan" non vince".
Incredibile. Adesso, se "Forza Italia" non "tira" più, la responabilità finisce per essere non sua o delle beghe continue nel suo partito, ma del povero allenatore del "Milan", Pippo Inzaghi, di Philippe Mexes che non difende bene e di Stephan El Shaarawy che non attacca a dovere. Bisognerebbe chiedere alla fidanzata Francesca se il suo Silvio, tante volte, non abbia cominciato a "fumare".
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mercoledì 21 gennaio 2015

Prudenze, paure o rese?

"Il film "Timbuktu"  - candidato all' "Oscar" come il migliore tra gli stranieri - è stato tolto dalla circolazione in Francia, dalla "Direction génèrale de la sécuritè intérieur", perché potrebbe dispiacere ai musulmani e creare nuovi gravi eventi".
Il film - è bene specificarlo - non offende minimamente né il Corano né Maometto, ma si limita a raccontare che cosa avviene un giorno all'imprrovviso, in un pacificio villaggio del Mali, quando arrivano gli jiadisti. Un racconto senza forzature, senza condanne o commenti, realtà e basta e, anzi, un pizzico di benevola ironia. Ma ugualmente messo al bando. Senza posibilità di applausi dei parigini, dunque, nelle sale cinematografiche rimaste vuote. Ma con tanti applausi, c'è da immaginarlo facilmente, dei terroristi islamici nei loro covi. Opportuna prudenza francese? Comprensibile. Così, però, si accredita sempre più la testimonianza che l'Occidente, in un modo o nell'altro, si stia arrendendo davanti all'Islam violento. E, allora, non è che uno di questi giorni potrebbe essere invece censurato, dai nostri Servizi di sicurezza, quel passo della "Divina Commedia" dove Dante colloca Maometto all' Inferno, come seminatore di discordie, e ne descrive la pena consistente nell'essere fatto a pezzi da un diavolo armato di spada? Per prudenza, semmai, mica per vigliacca paura fottuta.
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L'italico muro della terza media

"In Italia - secondo dati Ocse - un ragazzo su quattro si ferma alla terza media. Peggio di noi, soltanto, il Brasile, il Cile e la Turchia".
Forse sarebbe il caso che la politica si occupasse meno delle sue beghe e dei suoi calcoli politici e si applicasse, nelle sedi opportune, per giungere ad una urgente e seria riforma dell'istruzione. Ma davvero. Non con programmi annunciati e poi lasciati nella muffa delle "rose che non colsi".
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"Mai per amore" (del Fisco)

"La cantautrice Gianna Nannini - il 3 marzo prossimo - dovrà comparire, davanti ai giudici di Milano, per rispondere dell'accusa di avere sottratto tra il 2007  e il 2012, attraverso una società di diritto irlandese e una di diritto olandese, tre milioni e 700 mila euro al Fisco italiano".
"Mai per amore" - è una delle canzoni più note di Gianna Nannini - e mai per amore, allora, neppure per il Fisco italiano. Ma, ove i giudici dovessero ritenerla effettivamente colpevole, c'è il rischio che debba evocare un'altra sua nota canzone: "Piangerò".
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L'Eco di "Wikipedia"

"Lo scrittore celebratissimo Umberto Eco - secondo l' "account" "@Wolan6 - avrebbe copiato letteralmente, nel passo del suo nuovo romanzo "Numero zero" in cui si narra di Licio Gelli, quanto si trova scritto, da tempo, nella pagina dell'enciclopedia digitale "Wikipedia"".
E allora? Ecco a voi, allora, l' "eco di Wikipedia". Tra monti e valli in fior dell'italica letteratura moderna.
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Il "premier" Renzi e il poeta Orazio

"Matteo Renzi - volendo impreziosire il suo invito a cogliere il momento per gettare le basi di un'azione politica ed economica - ha citato, alla riuinione del "World economic forum" di Davos, il "carpe diem" del poeta dell'antica Roma Orazio".
Il poeta dell'antica Roma Orazio però, con il suo "carpe diem", aveva inteso esattamente il contrario. Il suo invito era a cogliere l' oggi sicuro, subito, ma proprio perché - per lui - agli esseri umani è impossibile conoscere il destino a venire e, dunque, a immaginare e a progettare il futuro. Ahi,ahi,ahi, allora, Matteo. Cosicché, se fosse stata farina del suo sacco, zero in letteratura latina, dietro la lavagna, con il cappello d'asino. Se fosse stata invece farina del sacco di qualche suo collaboratore, diritto di licenziamento per giusta causa. E senza possibilità di reintegro.
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martedì 20 gennaio 2015

Deserto sanità

"Senza immediati investimenti - ha messo nero su bianco la Corte dei Conti - saranno sempre più a rischio i livelli essenziali di assistenza sanitaria".
Nemmeno era stata diffusa questa notizia che ne è giunta, a dolorosa conferma, un'altra: una donna, all'ospedale "Renzetti" di Lanciano, è morta, sola e senza alcuna assistenza, in uno squallido corridoio, nella barella in cui si trovava in attesa che le fosse trovato un posto-letto in qualche reparto. Questo perché l'ospedale "Renzetti" di Lanciano non solo non ha ricevuto più alcuna sovvenzione, ma, dal 2010 al 2012, è stato costretto a tagliare ben 114 posti-letto. Corte dei conti, dunque, "vox clamantis in deserto". Ma nel deserto delle dune dell'inefficienza, dell'irresponsabilità, del cinismo. Delle Regioni e del Governo centrale.

La farsa del riscatto

"Quando uno riesce a liberare ostaggi - ha dichiarato Giacomo Stucchi, presidente del Copasir (il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica) - ci sono sempre delle contropartite".
Ma come? Se il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, era corso in Parlamento - quando Vanessa Marzullo e Greta Ramelli erano state liberate dopo sei mesi di prigionia jiadista - per dichiarare che tutto era avvenuto senza alcun riscatto? Clamorosa contraddizione, dunque, nelle versioni di due importanti rappresentanti delle Istituzioni. Clamorosa e inquietante. Inquietante e inaccettabile. Perché a dimostrare che Ministro degli Esteri e presidente del Copasir non si parlano neppure - come dovrebbero - ma che, soprattutto, uno dei due non ha detto il vero. A meno che il Ministro degli Esteri, quando ha dichiarato che la liberazione era avvenuta senza alcun riscatto, non avesse voluto intendere senza alcun riscatto in euro. Ma in dollari, magari, in sterline, in franchi svizzeri, in lingotti d'oro. O in qualcos'altro che sa lui. Perchè, se davvero non lo sapesse, che razza di Ministro degli Esteri sarebbe? In questo caso però, visto che sembrerebbe saperlo il presidente del Copasir, perché non farselo dire da lui?
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Maometto e "Charlie Hebdo", il Papa e le chiese bruciate

"In Niger - durante le ultime violente manifestazioni di protesta contro le vignette su Maometto pubblicate, da "Charlie Hebdo", a Parigi - sono state incendiate una cinquantina di chiese cristiane".
Ma che c'entravano, con le vignette di Parigi, le cinquanta chiese nigeriane di Santa Romana Chiesa? E la chiara dissociazione di Papa Francesco da una satira oltre certi limiti, nei confronti delle religioni, non è arrivata anche attraverso le emittenti del Niger? Ecco l'ennesima prova, allora, che le orribili violenze di un certo mondo islamico se ne infischiano, oltre che delle democratiche manifestazioni laiche dell'Occidente, anche dei pii ammonimenti di Santa Romana Chiesa. E che allora, se non si ha il coraggio di reagire in modo unitario e serio, il coraggio, almeno, di non prendersi per i fondelli innalzando inutili muraglie di fragile retorica. Dalle tribune dei vari "mass media" come dai pulpiti delle varie confessioni religiose. Ma, soprattutto, dai più alti scranni delle Istituzioni internazionali.
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Il giro della cartolina in 80 giorni

"Una cartolina illustrata - imbucata ad Hong Kong il primo novembre 2014 - è giunta a Roma, in cassetta postale, il 20 gennaio 2015".
Ottanta giorni, dunque, da Hong Kong a Roma. Lo stesso tempo, cioè, impiegato da Phileas Fogg e dal suo cameriere Passepartout, nel celebre romanzo di Giulio Verne, per circumnavigare la Terra. In ben altri tempi e con ben altri mezzi. A parte lo scandalo, comunque, una curiosità: la cartolina illustrata avrà impiegato più tempo dall'areoporto di Hong Kong all'areoporto di Fiumicino o dall'areoporto di Fiumicino alla cassetta postale di Roma città?
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Congregazioni e congreghe

"Le suore collegine della "Sacra Famiglia" - a Palermo - facevano firmare, alle insegnanti della loro scuola, un cedolino per 1.200 euro, ma ne versavano loro soltanto 300".
Una delle "brave sorelle" è già sotto processo, ma sembra che la debbano seguire anche altre. Che nel frattempo, però, potrebbero onestamente cambiare la grande targa all'ingresso della loro sede: da "Congregazione delle suore della Sacra Famiglia" a "Congrega delle suore del diabolico furto".
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"Alitalia sexy"

"La nuova "Alitalia-Etihad" - si è compiaciuto James Hogan, amministratore delegato della compagnia aerea degli Emirati - sarà la più "sexy" d'Europa".
Le "hostess", cioè, saranno in tanga e gli "steward" in perizoma? Oppure la nuova "Alitalia-Etihad" sarà più "sexy", più attraente, per qualche altro motivo?
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lunedì 19 gennaio 2015

Questione di schiene

"Io - continua a ribadire, alla vigilia delle votazioni in Parlamento sulle nuove norme istituzionali, il "premier" Renzi - cerco accordi con tutti fino all'ultimo, ma non sono sotto ricatto di nessuno". 
Schiena dritta, dunque, e avanti. Da giocatore, perlomeno, coraggioso. Ma se non dovesse trovare, alla fine, alcun sicuro accordo con qualcuno? Chiederebbe alla sua schiena di curvarsi un po' e di accettare qualche compromesso? Oppure che cosa? Il momento politico è preoccupante. Anche perché, a voler rimanere con la schiena dritta, non c'è soltanto il "premier" Renzi. A cominciare da alcuni nel suo stesso partito.
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E ora Alessandra cancella il simbolo

"Nei manifesti elettorali di Alessandra Moretti, candidata pd a Governatore del Veneto - da alcuni giorni - non compare più, nemmeno da una parte, nemmeno in piccolo, il simbolo del suo partito".
Come mai? Una trovata improvvisa nella convinzione di attirare, con tale originalità, consensi anche al di fuori del partito? Oppure un certo disagio - da non trasmettere agli elettori - per quelle liti, quelle denunce, quei commissariamenti e quei ricorsi su carta bollata che stanno travagliando il Pd? Pd, può darsi.
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Ambasciatore cambiasi

"Il nuovo ambasciatore italiano a Nuova Delhi - ha gà deciso il Governo italiano - sarà, dal prossimo 2 marzo, Lorenzo Angeloni".
E il vecchio ambasciatore Daniele Mancini? Verrà spostato, per paura che qualcuno finisca per mandarlo al diavolo, nell'Ambasciata della Santa Sede. Ma il Governo italiano, magari, sarà stato spinto al cambio utilizzando - a suo modo - il noto motto popolare "ambasciatore non porta pena". Nel senso che il nuovo ambasciatore Angeloni pretenda di non farsi sbertucciare anche lui dai giudici indiani e riesca a contribuire alla soluzione del vergognoso "caso marò". Surreale? Certo. Ma non è stato surreale quanto accaduto, fino ad oggi, a Massimiliano Latorre e a Salvatore Girone?
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Pericolo bambini

"La polizia - a Nairobi - è intervenuta contro gli alunni di una scuola elementare i quali stavano manifestando contro la chiusuira del vicino spazio-giochi".
Poiché si trattava di pericolosi soggetti, evidentemente, la polizia è intervenuta con bastoni e con lacrimogeni. Complimenti.
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Fermate capitoline

"L'orologio della Torre capitolina - a Roma - è stato fermato, per la prima volta nella sua storia, un giorno intero. Motivo: sostituire una carrucola a sostegno delle sovrastanti campane".
In piazza del Campidoglio a Roma, dunque, è come se il tempo si fosse fermato ventiquattr'ore. Nulla, però, in confronto al tempo che sembra essersi fermato altro che ventiquattr'ore, all'interno del Campidoglio, in Giunta e in Consiglio comunale.
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domenica 18 gennaio 2015

Che brutto verso

"In Italia - secondo una rilevazione di "Eurostat" relativa al terzo trimestre dello scorso anno - le persone sono ormai così sfiduciate che una su sette (più di tre milioni e mezzo, il 14,2% della possibile forza lavoro) non cerca neppure più una occupazione".
Se questi dati allarmanti stanno lì a comporre il "nuovo verso" che continua ad annunciare il "premier" Renzi, allora qualcuno potrebbe cominciare ad avere nostalgìa dei versi del politico borgo antico. E a chiedersi il motivo per il quale il Matteo continua a sorridere e a ridere dovunque vada.
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Adesso anche Renato

"Martedi prossimo - in un faccia a faccia con il gruppo pdl del Senato - Silvio Berlusconi detterà la linea da seguire in Parlamento".
Tutto acquietato? Tutto messo a posto? Tutti pronti a seguire la linea? In realtà no. Anzi, oltre a Raffaele Fitto e ai suoi quaranta, ci si è messo anche quel passero solitario di Renato Brunetta il quale continua a cinguettare, non solo su internet, mettendo in pericolo il "Patto del Nazareno" con il "premier" Renzi. "Leggo un'agenzia con dichiarazioni dell'onorevole Brunetta che a suo dire - si è mostrato irritato Berlusconi - io condividerei. E' esattamente il contrario. Non sono d'accordo sui giudizi da lui ultimamente espressi e neppure sulla sua abitudine di attaccare personalmente gli avversari politici". Una vigorosa tirata di penne alla quale, però, Renato il passerotto ha subito replicato: "Per antica consuetudine tutte le mie dichiarazioni sono sempre concordate con il presidente Berlusconi, anche quando lui cambia parere... E, per quanto riguarda gli attacchi personali, non è mio stile farlo con gli avversari politici, ma è mio dovere rispondere agli attacchi altrui, cosa che ho sempre fatto e che continuo a fare quotidianamente con il pieno plauso di Berlusconi". Una replica, quindi, più da falco che da passerotto. In quanto, chiaramenete e clamorosamente, dà del bugiardo a Berlusconi. Senza tanti "a" e "ba". E diplomatici giri di parole. Ad ulteriore testimonianza della situazione caotica che continua a regnare all'interno di "Forza Italia". Che, seppure un sondaggio dell'esperto Nando Pagnoncelli dà, rispetto alle europee dello scorso anno, in lieve risalita al 14,8%, è soltanto perché non è che anche il Pd si senta molto bene e, infatti, è addirittura precipitato dal 40,8 al 34,8%. E perché ha cominciato a mostrare significativi vuoti anche la platea del comico Beppe Grillo.
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Dedicato alle anime candide (18)

"A Mosul - città a nord dell'Irak - tredici ragazzi, sorpresi a guardare una partita di calcio alla tv, sono stati trascinati allo stadio e lì, in mezzo al campo, giustiziati dalla milizia jiadista davanti ad alcuni "tifosi del terrorismo". Motivo dell'esecuzione: "Il gioco del calcio è un'usanza che arriva dall'Occidente"".
Commenti? Sempre quelli. Quelli già dedicati, su questo "blog", alle anime candide da 1 a 17. Purtroppo.
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De Coubertin, Renzi e Cofferati

"Ma che fa? - ha commentato Matteo Renzi quando Sergio Cofferati ha annunciato la sua uscita dal Pd dopo quella che lui ha ritenuto la "taroccata genovese delle primarie" - Uno, se perde, poi se ne va?"
Decoubertianamente e renzianamente, in effetti, non sportivo e non simpatico. C'è però sempre da stabilire - e i giudici sono al lavoro - se, durante la corsa verso la candidatura pd a Governatore della Liguria, qualcuno abbia fatto lo sgambetto al concorrente Cofferati. Perché, ove così dovesse essere, ove così il "cinese" avesse perso, allora sì che poteva anche starci, comprensibilmente, la sua uscita dal partito. Magari  ugualmente non d'accordo Renzi, ma De Coubertin, probabilmente, sì.
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"Marchette"

"Il "Corriere della sera" - nella rubrica "Inteventi" - ha pubblicato un lungo scritto nel quale Pietro Mancini, figlio del ben più famoso Giacomo del secolo scorso, auspica a gran forza, e a suo modo interpretando anche le vicende del Psi di allora, l'elezione di Giuliano Amato a nuovo Capo dello Stato".
Una "marchetta" bella e buona - come si dice anche in gergo giornalistico - di cui è difficile poter comprendere il significato e il significato del perché il "Corriere della sera" l'abbia ospitata. Giuliano Amato, per carità, è un uomo di grande cultura e di grandi esperienze istituzionali. Ma, anche, di non sufficiente coraggio. Come quando accettò di essere il vice di quel Bettino Craxi senza muovere un dito, su certi episodi che la storia deve ancora però chiarire con obiettività, e come quando dovette rispondere ai magistrati di "Mani pulite". "Che paradosso - ha commentato Stefania Craxi - mio padre è stato lasciato morire latitante e, ora, Amato corre per il Colle". Rabbia di figlia o potrebbe veramente verificarsi un altro italico paradosso? Ad incuriosire, comunque, resta sempre la "marchetta" del "Corriere della sera".
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sabato 17 gennaio 2015

Riscatto o no?

"Il ritorno a casa di Greta Ramelli e di Vanessa Marzullo - ha continuato a sostenere il Ministro degli Esteri, Gentiloni - non ha comportato il pagamento di alcun riscatto". "Quando abbiamo chiesto ai nostri rapitori perché lo avessero fatto - invece - Greta Ramelli e Vanessa Marzullo hanno continuato a riferire di avere ricevuto questa risposta: "Per soldi"".
Insomma, allora, è stato pagato o no il riscatto per il rilascio delle due giovani? Sarebbe giusto saperlo. Ma non per imbastirci questioni e dibattiti di ordine etico: per il diritto di conoscere, pur con tutte le cautele del caso, la verità. Ma qualcuno, fra i tanti che sanno, avrà mai l'onestà e il coraggio di far conoscere questa verità?
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Se lascia il Pd anche Cofferati...

"L'ex segretario generale della Cgil ed ex sindaco di Bologna, Sergio Cofferati - sempre più convinto di essere stato danneggiato scientemente durante le "primarie" pd per la scelta del candidato a nuovo Governatore della Liguria - è uscito, ieri, dal partito".
Lui, che continua ad essere denominato - per certe sue caratteristiche fisiche - il "cinese", tradito proprio da quei cinesi i quali, invece di votare secondo coscienza, hanno accettato sottobanco - come altri extracomunitari - perfino soltanto due euro per dare in consenso alla sua concorrente renziana Raffaella Paita?  Questo, naturalmente,  un po' per alleggerire il "caso". La verità, invece, è che la determinazione di lasciare il Pd sarebbe derivata dal fatto che il "premier" Renzi non abbia avuto nemmeno un pensiero per lui. E, anzi, abbia sprezzantemente liquidatio la questione con un "chiuso: la discussione è finita qui". A meno che, tuttavia, essendone stata interessata da alcuni militanti, non la riapra la Procura della Repubblica di Savona. E non trovi alcunché di strano l' "Anricrimine" il quale è venuto a conoscenza che un alto numero di cittadini originari di Riesi (in provincia di Caltanissetta) ha votato in massa nel seggio genovese di Certosa.
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Totò e la grazia

"L'anziana mamma dell'ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro - condannato a sette anni (dei quali quattro scontati) per favoreggiamento aggravato di "Cosa nostra" - ha chiesto, per suo figlio, la grazia al Capo dello Stato".
Ma - la curiosità - a quello che ha lasciato il Quirinale e non le ha risposto o a quello che, dovendo ancora arrivare, non avrebbe potuto risponderle? Mah. Da "lupu vecchiu" cui "non s'inzigna la tana" - potrebbe avere ragionato l'anziana mamma lupa di Totò - " 'a cosa 'ncimata è menza cusuta" e, cioè, una cosa cominciata è per metà finita. Meglio anticipare i tempi, insomma, con la speranza di ottenere per il suo Totò - chi 'u sapi" - quei tre anni in meno di carcere. Anche se il suo Totò, da dietro le sbarre, ha subito voluto diffondere il suo dissenso per l'amorosa iniziativa. "Non accetterei mai da nessuno  la grazia come una carità - ha detto - ma chiedo, semmai, che vengano riconosciuti i miei diritti da detenuto". Un gioco delle parti, allora, oppure cuore di mamma e sopraggiunta fierezza di figlio?
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Il "vengo anch'io" di Francesco Storace

"Il "leader"  de "La Destra" e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Francesco Storace - come ha fatto lui stesso sapere - ha chiesto di essere uno dei tre rappresentanti i quali dovranno esprimersi, per la Pisana, nell'elezione del nuovo Capo dello Stato".
Francesco Storace - come molti ricorderanno - è stato il primo politico condannato (sei mesi, ma con sospensione della pena) per vilipendio al Capo dello Stato. Su quali elementi, ora, questa sua richiesta di essere tra coloro i quali saranno chiamati ad eleggere il successore del suo oltraggiato Giorgio Napolitano? Due le ipotesi. La prima: darsi da fare, pur nella sua identità di atomo, perché venga scelto un nuovo Presidente il quale non debba "avere bisogno" dei suoi insulti. La seconda: insultare il nuovo Presidente appena eletto così non ci  si pensa più. Francesco Storace, in effetti, è un tipo dal quale ci si deve aspettare di tutto. Anche se, di fronte al suo "vengo anch'io", sarebbe opportuno che la Regione Lazio gli rispondesse "no, tu no".
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Il Presidente di Cécile

"Vorrei - si è invece espressa così l'ex Ministro Cécile Kyenge - un Presidente della Repubblica nero".
Un giorno - chissà - il suo auspicio potrebbe anche avverarsi. Un giorno. Ma all'ex Ministro Cécile Kyenge, oggi, non sembra correre troppo? Correre ancor più velocemente del pur velocissimo "Anda, anda" Matteo "Spedy Gonzales"?
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venerdì 16 gennaio 2015

Amatriciana e Quirinale

"All'interno dei vari partiti - in vista dell'elezione del nuovo Capo dello Stato - continuano a riunirsi, intorno a tavole imbandite, esponenti delle varie correnti nella ricerca di strategie e di comportamenti univoci. Ma a pranzo o a cena, sempre più spesso, finiscono per incontrarsi, nella ricerca di pur difficili accordi, anche esponenti di partiti diversi".
Risultati fino ad oggi? Uno: quello di avere incrementato gli incassi di ristoratori e trattori. Ma c'è ancora, per un chiarimento auspicabile, un'altra decina di giorni. Magari con meno amatriciana ed abbacchio. Ma con più senso di responsabilità e con più attenzione alle Istituzioni.
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India misteriosa

"Sarebbe stato consigliabile - ha immediatamente replicato a Bruxelles il portavoce del Governo indiano, Syed Akbarrudin - che il Parlamento europeo non avesse  adottato quella risoluzione in cui si chiede di portare il "caso" dei due marò italiani davanti alla giurisdizione italiana o di affidarlo ad un arbitrato internazionale".
Ma che cosa vorrà dire "sarebbe stato consigliabile"? Che l'India finirà per cedere, ma poi "terrà il muso" all'Europa, pur con tutte le implicazioni economiche e commerciali non da poco esistenti, per chissà quanto tempo e chissà quale intensità? Oppure che l'India persisterà nel suo comportamento illegalmente intransigente e, quindi, se ne infischierà della risoluzione europea e interromperà, anzi, quel minimo di possibilità di superare la vicenda, con le autorità italiane, in maniera pur pigramente diplomatica? L'Alto commissario per gli affari esteri dell'Unione europea, Mogherini, e il Ministro della Difesa italiano, Pinotti, appena conosciuta la risoluzione comunitaria, ieri, avevano già esultato come per una sicura vittoria delle nostre ragioni. Ingenue e imprudenti. Un po' più di calma, onorevoli signore. L'India ha gli elefanti, l' Italia i topi nelle fogne e l'Europa, tutt'al più, qualche falcone spennato.
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Vergogna Agrigento

"Al 15 dicembre dello scorso anno - secondo un'inchiesta portata a termine dal "Tg4" - le sei Commissioni permanenti del Consiglio comunale di Agrigento si era già riunite 1.133 volte. In media, cioè, tre riurnioni di commissione al giorno, domenica e feste comandate comprese".
Nobile intenzione di risolvere i numerosi problemi della città? Sicuramente no, se si considera che i numerosi problemi della città sono ancora tutti lì da risolvere. E se si considera che molte delle riunioni - come, ad esempio, quelle del 24 marzo, del 26 febbraio e dell'8 agosto - sono durate fra i dieci e i quindici minuti ciascuna. Che cosa, allora? Allora l'iignobile accordo di convocare incessantemente le Commissioni permanenti in modo da intascare, pur senza lavorare, i gettoni di presenza. Sottraendo, alla smunte casse comunali, qualcosa come oltre 200 mila euro complessivamente. Ed ora che la vergogna è uscita allo scoperto? Si resta in attesa che qualcuno - Magistratura penale o contabile - se ne voglia occupare. Se non è troppo disturbo.
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34 abitanti, un sindaco e 11 consiglieri comunali

"Il Comune di Pedesina in provincia di Sondrio - si legge, tra l'altro, sul sito "soldipubblici.mgpf.it" - paga, pur contando appena 33 abitanti, ben 11 consiglieri comunali più il sindaco".
Ecco, dunque, un altro incredibile assurdo di questa Italia sempre più stupefacente. Di fronte al quale, legittima, la domanda: ma che fine ha fatto l'annunciata iniziativa di accorpare con urgenza, per porre fine anche a tali assurdi sprechi, soprattutto i Comuni più piccoli? Forse è scivolata - chissà - nel sacco della Befana del 2018. Nel sacco, cioè, dell'anno in cui dovrebbe avere probabilmente termine un certo mandato. O, nella peggiore delle ipotesi, nel sacco di qualche Befana precedente. Fatti loro.
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Adesso si multa anche chi salva una persona

"Un grido, una brusca frenata, un uomo che viene sbalzato in aria, ricade a terra pesantemente, resta immobile - è accaduto in un incrocio a Milano - e un'operatrice ecologica, la quale stava caricando i sacchi dell'immondizia sul suo piccolo automezzo, corre a soccorrere l'investito, gli presta le prime cure e, quando il "118" arriva, un medico riconosce che, con il suo intervento, ha salvato una vita".
Accorrono poco dopo, però, anche i vigili urbani. I quali, al termine dei loro rilievi, avvicinanano l'operatrice ecologica e le fanno una multa per avere lasciato il suo piccolo automezzo, in posizione giudicata pericolosa, in prossimità dell'incrocio luogo dell'incidente. "Ritenevo - ha commentato amaramente l'operatrice ecologica - che il reato da punire dovesse essere una eventuale omissione di soccorso, non una sosta per vitale necessità". E, certo, questo riterranno anche tutte le persone normali. Quella pattuglia di vigili urbani, invece, da quale Comando anormale veniva?
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Gesuita e gesuiti

"Ogni religione ha la sua dignità - ha voluto chiarire il gesuita Papa Francesco - ma non si può provocarla, insultarla o prenderla in giro".
Con tutto il rispetto per la satira, forse, sì. O, perlomeno, senza clamorosi eccessi. Allora, però, i redattori della rivista culturale dei gesuiti francesi "Etude" - la quale aveva pubblicato che "essere in grado di ridere di alcuni tratti dell'istituzione a cui si appartiene è  un segno di fede perché l' umorismo, nella fede, è un buon antidoto contro il fanatismo" e aveva addirittura riportato alcune vignette satiriche su Cristo, Papa Ratzinger e Papa Bergoglio - dovrebbero rimanere a pane e acqua per il resto della loro vita ed indossare, perlomeno, il cilicio. Ringraziando di non essere più ai tempi dell'Inquisizione quando si finiva torturati e perfino bruciati vivi.
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Elementare, Watson

 "I biglietti da 500 euro - ha osservato il Governatore di Bankitalia, Giuseppe Visco - sono praticamente spariti perché gli italiani non li usano più".
Elementare, Watson. L'unica cosa che quasi tutti gli italiani avrebbero potuto farci, ormai, sarebbe stata non quella di acquistarci qualcosa, ma di pagarci le tasse. Solo  che le tasse, da qualche tempo, devono essere pagate, in banca, con i modelli "F24". E molti, fra cui anche molti uffici pubblici, li hanno spesso rifiutati per timore che fossero falsi.
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giovedì 15 gennaio 2015

Un arbitro sì, ma...

"Per il Quirinale - sta continuando a predicare il "premier" Renzi - si dovrà eleggere un arbitro".
Più che giusto e costituzionale. Solo che dovrebbe essere un arbitro il quale, una volta in campo, sia in grado di accorgersi e di non avallare gli sgambetti tra i giocatori e i falli in area di rigore. Il rigore, soprattutto, istituzionale. Con particolare attenzione, anche, a chi sia giusto assegnare le rimesse laterali e quando il gioco dovesse finire oltre la linea di fondo. Quel fondo che, specialmente in questi ultimi tempi, si è purtroppo superato un po' da tutti.
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Scuse legittime

"Scusate - si è frattanto congedato Giorgio Napolitano, ieri, dai suoi collaboratori - se, in tutti questi nove anni del mio mandato, ho sorriso poco".
Sarà stato certamente scusato. Ma non per deferenza. Per il fatto che, in quei nove travagliati anni di mandato, Giorgio Napolitano ha avuto, in effetti, molto poco da sorridere. E, tanto meno, da ridere.
 

L'Europa si è accorta dei marò

"Il Parlamento europeo - riunito in seduta plenaria - si è deciso ad affrontare il "caso" dei due  nostri marò "perseguitati" dai giudici indiani decretando che la loro detenzione senza un'accusa dopo tre anni è  una grave violazione dei diritti umani. E ha chiesto, di conseguenza, che questo "caso" venga trasmesso alla competente giurisdizione italiana o affidato ad un arbitrato internazionale".
Buongiorno, dunque, Parlamento europeo. Ora, tuttavia, occorrerà attendere la risposta di Nuova Delhi. Anche se è presumibile che l'India, se non altro per salvaguardare i grossi interessi economici in ballo con l'Europa, non dovrebbe insistere nel suo illegale comportamento. Che il dio Shiva, ma soprattutto il suo neopremier Narendra Modi, finalmente l'assistano.
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Dedicato alle anime candide (17)

"I miliziani jiadisti di Boko Haram - ha denunciato "Amnesty international" - quando hanno completamente distrutto la cittadina nigeriana di Baga, hanno ucciso, tra le duemila persone, anche centinaia di bambini in tenerissima età e perfino una donna che stava partorendo".
Ma ci sono ancora delle anime candide convinte di poterli fermare, riportarli ad una condizione umana e, magari, anche convertirli.
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Silvio e il Divino Amore

"Siamo soltanto a cinque punti dal centrosinistra - continua d incoraggiare i suoi, con i suoi dati, Silvio Berlusconi - e, dunque, possiamo recuperare... Anche perché io, a marzo, potrò finalmente tornare in campo".
Ognuno, certo, può essere ottimista anche al cento per cento ed avere le più rosee certezze per il futuro. Resta, però, un particolare singolare: Silvio Berlusconi, questa volta, non ha diffuso le sue convinzioni da una trasmissione televisiva o da un convegno dei soliti. Le ha esternate da un auditorium del tutto particolare: quello del Santuario del Divino Amore. Nella speranza, forse, di essere sempre rimasto l' "unto del Signore".
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Il Colle e la "fidanzata"

"Sul Colle - ha tenuto a far sapere, frattanto,  Francesca  Pascale - vorrei Anna Finocchiaro".
Ma la vorrebbe anche Berlusconi? Era parso, finora, di no. E allora, magari, Silvio ha dato mandato, alla "fidanzata", di confondere le carte sul tavolo da gioco. E di cercare di imbarazzare Matteo il "croupier".
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Alt a "Peppa pig"

"La Oxford University Press" - che è uno dei principali editori inglesi di libri scolastici - ha chiesto, ai propri autori, di astenersi dal disegnare suini e loro derivati per non offendere o turbare i piccoli musulmani ed ebrei".
Dai libri scolastici di Sua Maestà britannica, dunque, dovrà scomparire anche il personaggio tanto caro, agli scolari cattolici e luterani, la simpatica maialina "Peppa pig", protagonista di un "cartone" di sempre maggiore successo. Che cosa dire? Che va benissimo, certo, rispettare la fede e le tradizioni altrui. Meno bene che, per raggiungere questo risultato, si finisca per cadere nel ridicolo.
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mercoledì 14 gennaio 2015

Licenziata per cancro

"La signora Patrizia Zoe - 52 anni e 25 di servizio - ha ricevuro la lettera di licenziamento, irrevocabile e senza possibilità di reintegro, da quella società chimica americana "Lyonell Basell" che, nell'area industriale di Brindisi, realizza propilene e che, lo scorso anno, ha festeggiato il suo record  di produzione".
Perché, allora, questo licenziamento "giustificato" con un riassetto economico dell'azienda? Perché la signora Patrizia Zoe si è dimostrata dipendente infedele o inefficiente? No: perché la signora si è ammalata di tumore e, come prevede però legittimo la normativa vigente, avrebbe dovuto assentarsi qualche giorno per la necessaria terapia. Un'abietta logica della più inaccettabile "rottamazione", dunque, un cinico simbolo di quella prevalenza che hanno via via assunto le ragioni di un feroce profitto sulla vita delle persone. Signori della "Lyonell Basell", fate veramente schifo.
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Casa, dolce casa

"Giorgio Napolitano - salutato ieri da una moltitudine di ragazzi che erano andati ad applaudirlo alla vigilia della sua volontaria uscita dal Quirinale - ha tra l'altro confessato: "Sono contento di tornare a casa".
C'è veramente da capirlo dopo tutto quello al quale le varie e spesso controverse circostanze lo hanno, in diversi particolari momenti, travagliato nei quasi nove anni del suo mandato. Buon riposo, allora, Presidente. A lei e signora.
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I dietro front di Walter

"Tra quanti vengono ora indicati a succedere a Giorgio Napolitano - secondo buona parte della stampa - continua ad essere in primissima fila quel Walter Veltroni il quale ha rivestito numerosi ruoli significativi sia nel Pd sia in Parlamento sia nel Governo sia come sindaco di Roma".
C'è, però, un fatto.Walter Veltroni, anni fa, fece prima sapere che, al compimento dei suoi 55 anni (cioé quattro anni fa) avrebbe lasciato ogni incarico politico ed istituzionale per dedicarsi all'amata regìa cinematografica. Poi, ripensandoci, che si sarebbe dedicato ai drammatici problemi dell'Africa. Anche  se invece, cancellando tutto ciò, aveva finito per "ributtarsi" in politica. Forse, chissà, fiutando e  augurandosi, con opportuno anticipo, qualcosa ritenuto più importanate di Cinecittà e della Nigeria.
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L'India, l'Italia e la Germania

"L'India - hanno fatto sapere i giudici i quali stanno dormendo sul "caso" dei due nostri marò - ha concesso a Massimiliano Latorre, che sarebbe dovuo tornare a Nuova Delhi in questi giorni e che è stato invece operato al cuore il 5 gennaio scorso, di restare a curarsi in Italia per altri tre mesi".
Giudici buoni di cuore, dunque, ma anche intransigentemente diffidenti.Perhé hanno contemporaneamente fatto sapere che, dovendo costituire una garanzia del ritorno di Massimiliano Latorre, per l'altro marò Salvatore Girone, che continua ad essere agli arresti domiciliari, non si potrà nel frattempo trattare su niente. Soprattutto con accordi diplomatici più o meno informali. E così, ancora una volta, tanti saluti alla sciagurata piolitica dei vari Governi italiani per risolvere, dopo tre anni per ora, un "caso" che avrebbe potuto essere chiuso immediatamente. Come forse qualcuno ricorderà, per una vicenda simile, il Governo tedesco impiegò appena quindici giorni per riportare a casa due suoi marò, loro sì, sicuramente colpevoli di omicidio. Poi dice la Germania e l'Italia...
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La nuova storia dei sampietrini romani

""Porta un pezzo di Roma con te" - lo slogan è stato scoperto dall'associazione "Italia Nostra" sul sito internet di "Aeterna design" - e questo pezzo di Roma è l'immagine di un sampietrino caratteristico dello storico lastricato ancora presente in molte strade e piazze della città. Costi: 40 euro senza alcuna lavorazione, fino a 300 euro se adattato a lampada da tavolo, a salvadanaio o a sonoro carillon".
Non si tratta, comunque, dei sampietrini che il Comune aveva deciso di vendere in proprio per pagarci l'asfaltatura delle rovinose strade cittadine. E che poi, sull'onda dell'indignazione popolare, aveva promesso verranno trasferiti nelle isole pedonali del centro e delle periferie. Si tratta di sampietrini che la "Aeterna design" ha ottenuto di poter realizzare, fin dal 2013, grazie ad un'intesa con il Comune il quale ha anche concesso la licenza di incidere, su ogni pezzo, il logo di "Roma Capitale". Una specie di cafonata, insomma, tipo le palle di vetro con San Pietro su cui cade la neve. Ma, soprattutto, un'operazione di centinaia e centinaia di migliaia di euro sulla quale andrebbe però fatta chiarezza. Chi è esattamente, cioé, "Aeterna design"? Chi le ha concesso questo indubbio "business" e perché? La concessione è stata data in modo che tutto il ricavato resti alla società o il Comune ne ricava qualcosa? Il fatto è che il Campidoglio si sta rivelando, ogni giorno di più, lastricato di stranezze e di misteri. Altro che il lastricato di sampietrini...
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Gli "anta" di Matteo

"Sono entrato negli "anta" - così, il giorno del suo compleanno, il "premier" Renzi - difficile uscirne vivi".
Ma perché tanto improvviso pessimismo? L'augurio è che possa invece uscirne vivo perché significherebbe che ne sarebbe uscita viva anche l'Italia.
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Meno "giallo" più multe?

"Il "giallo" deic semafori - ha sentenziato la Corte di Cassazione - dovrà passare, dai 4-5 secondi attuali, ai 3".
I magistrati della Corte di Cassazione, con le loro auto potenti e con i loro conducenti, gliela faranno sicuramente. Ma gli automobilisti comuni? Se non i riusciranno, pagheranno le multe. Giustizia è fatta.
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martedì 13 gennaio 2015

Dedicato alle anime candide (16)

"Felpa nera, pantaloni mimetici - così è apparso su un filmato messo in rete dal braccio mediatico dello Stato islamico, Al Hayat Media - un ragazzo di una decina di anni che, con una pistola in mano, sta giustiziando due prigionieri".
Dopo le tre bambine fatte esplodere tra la gente, causando decine e decine di morti, ecco dunque il bambino "fatto boia". Stato islamico, insomma, sempre più feroce e moralmente depravato. E c'è chi continua a chiudere gli occhi e a farsi strane illusioni.
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A morte anche i pupazzi di neve

"L'imam Mohammad Seleh Al Minjed - quando la neve eccezionalmente è caduta, in questi giorni, anche in Arabia saudita - ha subito emanato una "fatwa" contro i pupazzi perché inaccettabili per l'Islam".
Sempre più assurdo. Ed ora, addirittura ridicolo. I pupazzi di neve, ove qualcuno si azzardasse dunque a farli, dovrebbero essere inmmediatamente eliminati anche loro. E a chi abbia disubbidito alla "fatwa", magari, almeno mille frustate.
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Gli Usa e i "cyberterroristi"

"Simpatizzanti dello Stato islamico - definiti troppo sicuramente presunti - hanno fatto arrivare, sul "twitter" di quel Comando centrale snodo strategico che dalla Florida coordina le operazioni in Medio Oriente e in Afghanistan - questo più che inquietante messaggio: "Stiamo arrivando. Soldati americani, guardatevi le spalle, conosciamo le vostre mogli e i vostri figli". E, per essere più credibili, hanno pubblicato una serie di mappe militari, di nominativi e di numeri telefonici di alti ufficiali Usa".
Negli Usa, tuttavia, non sembra si siano preoccupati troppo di questa intrusione. Il Presidente Obama si è limitato a commentare con un ovvio "se ci dobbiamo connettere con Internet, allora dobbiamo essere protetti". Punto e basta. E gli alti gradi del Pentagono: "Non è stata una bella cosa". E, anche loro, punto e basta. Con la sola Fbi a ritenere che l'inquietante messaggio non vada considerato soltanto come un indizio generico, ma come una prova bella e buona, Auguri, comunque, perché a sbagliare sia l'Fbi.
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Incredibile Pisapia

"Il sindaco di MIlano, Giuliano Pisapia - anche lui, evidentemente, sottovalutando - ha iscritto, nell'albo delle religioni del Comune, due associazioni finite nella "black list" del terrorismo in Germania e, perfino, negli Emirati arabi: La "Millu Gorus" e l' "Alleanza islamica d'Italia"".
Se nè accorto, però, quell'esperto Stefano Dambruoso il quale, da pubblico ministero, si è occupato di terrorismo proprio a Milano, è, oggi, un deputato di quella "Scelta civica" che fa parte della maggioranza di Governo e ha subito presentato una interrogazione al Ministro dell'Interno, Angelino Alfano. Con l'augurio che l'Angelino non abbia consolidato la propria presenza, già un po' così, tra le anime candide che non si sono ancora rese conto dell'intransigente violenza del terrorismo islamico. E abbia saputo che a Roma, intanto, la Procura della Repubblica ha indagato una decina di stranieri di fede islamica da tenere sotto  sorveglianza per associazione sovversiva con finalità, appunto, di terrorismo.
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Il dramma ospedali di Roma capitale

""Una decina di ambulanze ferme per ore e ore davanti all'ospedale San Giovanni, sette al Sant'Andrea, sei al San Camillo, cinque al Sandro Pertini - ieri a Roma - perché i rispettivi pronti-soccorso erano strapieni, non c'erano più barelle e posti-letto per accogliere i nuovi malati e così, per lunghissimo tempo, questi poveri nuovi malati sono stati costretti a rimanere senza soccorso e le ambulanze a non poter accorrere ove fosse necessaria, ancora, la loro presenza".
Da "Terzo Mondo", dunque, in una che vorrebbe ancora accreditarsi come una capitale moderna ed efficiente. Vergognoso, incredibile, intollerabile. Già come fenomeno in sé. Ma ancor più in quanto, nelle loro buste-paga e nelle loro pensioni, i cittadini del Lazio continuano a vedersi sottrarre una sempre maggiore aliquota di Irpef in favore della Regione che alla sanità dovrebbe sovrintendere. Non certo con i tagli al personale e ai posti-letto. Ma, naturalmente, con i tagli a quegli sprechi che non riesce, evidentemente, ad eliminare. A cominciare da quelli nei suoi uffici.
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Governo e "premier" ancora giù nei sondaggi

"In una sola settimana - sondaggio di "Ixé" per "Agorà" - la fiducia degli italiani nel Governo è scesa dal 37% al 33% e quella nel "premier" Renzi (che solo a settembre scorso era addirittura del 50") dal 39% al 37%".
Come mai questa veloce e progresiva discesa di fiducia? L'interpretazione degli esperti è che gli italiani stanno credendo sempre meno che l'arte affabulatoria di Matteo Renzi sia in grado di risolvere i problemi più urgenti del Paese e, dunque, non riesce più a toccare le corde del sentimento popolare. Andando incontro, tra l'altro, al fallimento della sua intenzione di allargare a sinistra i consensi per il Pd. Sempre secondo il sondaggio di "Ixé", infatti, di fronte alla sua discesa, sono invece salite quella "Sinistra Ecologia Libertà" ( più 3,7%) e quella "Rifondazione comunista" (tornata vicina al 2%) le quali, comunque, non è che si fossero dichiarate pronte al suo "abbraccio". Ieri, intanto, c'è stato l'ultimo incontro tra il "premier" e il Capo dello Stato uscente. L'augurio è che nonno Giorgio abbia raccomandato al suo nipotino Matteo, per l'ennesima volta, di parlare meno e di agire di più.
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Bertolaso dice no e a "Forza Italia" cala la tensione

"Stiano tranquilli tutti quelli che hanno polltrone e strapuntini in "Forza Italia" - ha fatto sapere l'ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, di cui si era parlato come del nuovo organizzatore del partito - io sono fuori ed escludo ogni mia discesa in politica".
Sospiro di sollievo, a questo punto, tra i fedelissimi di Silvio Berlusconi. Sospiro di sollievo, in particolare, del pur stanco Denis Verdini, della tesoriera Maria Rosaria Rossi, di Paolo Romani, di Renato Brunetta, di Antonio Tajani, magari anche della fidanzata Francesca e, perfino, del barboncino Dudù più interessato alla protezione animalista di Michela Vittoria Brambilla che ad una protezione civile di Guido Bertolaso.
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La caduta di Ignazio

"Il sindaco di Roma, Ignazio Marino - cadendo dalla sua amatissima bicicletta - si è prodotto una lieve frattura al condilo femorale del ginocchio sinistro".
Sfortunato. Se fosse caduto dalla sua poltrona in Campidoglio - metaforicamente, per carità - sarebbe rimasto invece integro fisicamente e non sarebbe ancora lì a minacciare fratture a Roma, nel Consiglio comunale e nel Pd. Se però dovesse essere caduto in una delle migliaia di buche stradali che costellano la città, comunque, ben  gli sta.
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lunedì 12 gennaio 2015

Chartlie Hebdo 1

"Ha fatto impressione che il Presidente francese Francois Hollande - per la grande marcia di orgoglio e di coraggio promossa dopo il massacro dei terroristi islamici a Parigi - non abbia invitato la "leader" del "Front National", Marianne Le Pen".
Ha fatto impressione anche perché, invece, ha ufficialmente invitato e ha fatto sfilare in prima fila con lui quel "premier" turco Ahmed Davutolu e quel fratello dell'emiro del Qatar Mohammed bin Hamad che sono due rappresentanti di Paesi gravemente sospettati di ospitare e di finanziare i peggiori terroristi islamici. Solo ottusità e ingenuo opportunismo - si sono chiesti in molti - oppure la volontà di non dare spazio a chi, soprattutto per colpa sua, gli sta portando via i voti dei francesi? Meglio stringere la mano e abbracciare chi sia venuto da aree "vicine" ai suoi nemici in armi, insomma, che chi sarebbe venuto come democratico oppositore interno? Poco, comunque, da scegliere. In ognuno dei due casi, infatti, il Presidente Holland avrebbe dimostrato di non essere all'altezza del ruolo che ricopre.
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Charlie Hebdo 2

"I vari rappresentanti degli Stati membri europei intervenuti - una volta tornati a casa - hanno cominciato a dividersi sui provvedimenti che dovrebbero essere adottati per scongiurare altre stragi come quella di Parigi".
Il solito. Una volta esauritasi la carica di retorica, di sdegno ufficiale, di solidarietà, ecco l'Unione disunirsi e contrastarsi sino al punto, poi, di non riuscire ad accordarsi su un punto comune veramente serio e concreto. L'augurio è che sia solo un brutto inizio di confronto e che il senso di responsabilità e la coscienza del pericolo che tutto l'Occidente sta correndo finiscano per prevalere. Ma in fretta. Perché il terrorismo islamico non è che stia lì ad aspettare che gli vengano chiuse le porte in faccia.

Charlie Hebdo 3

"Essere in grado di ridere di alcuni tratti dell'istituzione a cui apparteniamo - ha pubblicato questo commento sul suo sito, riportando alcune vignette di "Charlie Hebdo" su Cristo, Papa Ratzinger e Papa Francesco, la rivista di cultura dei gesuiti "Etudes" - è un segno di fede perchè l'umorismo, nella fede, è un buon antidoto contro il fanatismo".
Laicamente e santamente ben commentato. Anche perché i gesuiti, per lunghissimo tempo, hanno dato sempre un grande valore a quelle Crociate che portarono tanto sangue e tante distruzioni senza le vignette di un medioevale "Charlie Hebdo".
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Charlie Hebdo 4

"Barricate alzate con le transenne per fermare le cariche di polizia e carabinieri intervenuti per separare i tifosi, assalti alle forze dell'ordine fuori dallo stadio, lanci di petardi con chiodi e di bottiglie incendiarie, un'auto contenente diciotto bombe ad alto potenziale, venticinque bastoni, un coltello a serramanico e un grosso martello - subito dopo il "derby" Roma-Lazio - mentre, a Parigi, si stava manifestando civilmente contro la violenza di fanatici terroristi islamici".
Una fede indubbiamente feroce e inaccettabile, certo, quella dei fanatici terroristi islamici. Ma che pena dover registrare, di fronte ai drammi che stanno avvenendo in tutto il mondo, quella che non è neppure una semplice fede sportiva, ma quella che, ogni volta, è la triste manifestazione di un teppismo idiota. Senza senso. Senza perché.
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