"Il "premier" Renzi - nella trasmissione "Otto e mezzo" su "La 7" - ne ha avute un po' per tutti: ha avvertito i suoi che, in occasione dell'imminente elezione del Capo dello Stato, non sopporterà i vigliacchi (con chiara allusione a quanto accaduto con Prodi) e ha fatto sapere a Silvio Berlusconi che non cambierà assolutamente quella "Legge Severino" sulla sospensione delle cariche pubbliche derivanti da sentenze anche di primo grado, che prevede una incandidabilità per sei anni, e, dunque, dovrà scontare tutta la sua pena fino all'ultimo giorno".
Il "premier" Renzi, in "Otto e mezzo", ha dunque giocato molto duro. Ma, soprattutto, d'azzardo. Perché occorrerà vedere, ora, come la prenderanno sia la sua minoranza interna sempre più critica nei suoi confronti sia il suo semi-alleato Berlusconi. I quali potrebbero anche accettare, per i motivi più vari e meno nobili, che sia il "premier" a vincere alla "roulette", ma potrebbero anche fermargli la pallina che lui sembra così sicuro debba finire sul suo "numero". E, in particolare, sul numero del giorno in cui si giungerà alla quarta votazione del nuovo Capo dello Stato in cui servirà una maggioranza non più qualificata. Se glielo avesse comunicato il Cielo, benissimo. Ma il Cielo avrà sondato i propositi della minoranza pd e di Silvio Berlusconi prima di arrivarev a questa votazione?
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