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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

sabato 10 gennaio 2015

Matteo si fa duro

"Il "premier" Renzi - nella trasmissione "Otto e mezzo" su "La 7" - ne ha avute un po' per  tutti: ha avvertito i suoi che, in occasione dell'imminente elezione del Capo dello Stato, non sopporterà i vigliacchi (con chiara allusione a quanto accaduto con Prodi) e ha fatto sapere a Silvio Berlusconi che non cambierà assolutamente quella "Legge Severino" sulla sospensione delle cariche pubbliche derivanti da sentenze anche di primo grado, che prevede una incandidabilità per sei anni, e, dunque, dovrà scontare tutta la sua pena fino all'ultimo giorno".
Il "premier" Renzi, in "Otto e mezzo", ha dunque giocato molto duro. Ma, soprattutto, d'azzardo. Perché occorrerà vedere, ora, come la prenderanno sia la sua minoranza interna sempre più critica nei suoi confronti sia il suo semi-alleato Berlusconi. I quali potrebbero anche accettare, per i motivi più vari e meno nobili, che sia il "premier" a vincere alla "roulette", ma potrebbero anche fermargli la pallina che lui sembra così sicuro debba finire sul suo "numero". E, in particolare, sul numero del giorno in cui si giungerà alla quarta votazione del nuovo Capo dello Stato in cui servirà una maggioranza non più qualificata. Se glielo avesse comunicato il Cielo, benissimo. Ma il Cielo avrà sondato i propositi della minoranza pd e di Silvio Berlusconi prima di arrivarev a questa votazione?
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