"Lavoriamo - ha confermato l'amministratore delegato di "Poste italiane", Francesco Caio - per raggiungere l'obiettivo di andare in Borsa entro quest'anno".
La Corte dei conti, però, ha ritenuto cosa buona e giusta avvertire l'amministratore delegato Francesco Caio "che la prevista quotazione in Borsa di "Poste italiane" deve presupporre un rafforzamento dell'azienda e rendere necessario, per questo, un operare al rilancio dell'area dei servizi istituzionali... corrispondenza e pacchi". Infischiatosi tranquillamente dei disservizi postali patiti e denunciati da tempo dai cittadini, Francesco Caio darà ascolto, ora, all'avvertimento della Corte dei conti? Oppure continuerà a fare orecchie da mercante? Mercante con la Borsa nei suoi sogni anziché con le borse dei postini con la corrispondenza e con i pacchi?
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