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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 8 febbraio 2015

"Noblesse non oblige"

"Il "grillino" Luigi De Maio - uno dei vicepresidenti della Camera - ha inteso rimproverare il Governo per avere dirottato, nel decreto cosiddetto "Milleproproghe", nove milioni e 700 mila euro, che erano stati stanziati per la sorveglianza della "Terra dei fuochi", all' "Expo" di Milano... In Campania, a maggio, ci saranno le elezioni. Dite pure a Renzi e ad Alfano di venire a fare campagna elettorale da queste parti. Gli sapremo dare l'accoglienza che meritano: a calci". "Le ultime dichiarazioni di Berlusconi circa una deriva autoritaria che starebbe costruendo Matteo Renzi - ha commentato, da parte sua, il deputato pd Ernesto Carbone - sono allarmanti non per la tenuta delle riforme che non sono a rischio, ma per Berlusconi. Ci auguriamo che la famiglia gli stia vicino in queste ore di evidente disagio". Non solo. "Berlusconi - ha affondato ulteriormente il vicesegretario pd Lorenzo Guerini - dichiara, qualche volta, senza capire il senso delle cose che sta dicendo". E, a conclusione, la cannonata dello stesso "premier" Renzi: "Quello che dice Berlusconi non vale nemmeno una risposta, ma una risata. Sì, quello che dice Berlusconi sulla deriva autoritaria delle riforme fa ridere". Dimenticandosi di avere affermato, soltanto pochi giorni prima,  che lui e il Pd "avrebbero continuato a rispettare Berlusconi e il suo partito come tutti i partiti che ottengono voti dai nostri concittadini: il nostro obiettivo non è parlare male dei nostri avversari, ma lavorare per il bene dell'Italia".
Il Parlamento e il Governo, evidentemente, "noblesse non oblige" sempre più. Sempre più, cioè, non obbliga ad un linguaggio e ad un comportamento corretti e rispettosi nei confronti di chiunque. I Presidenti della Camera e del Senato, come sorpresa nell'uovo della Pasqua che verrà, potrebbero allora far trovare loro  il manuale delle belle maniere del famoso monsignor Giovanni Della Casa.
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