"Non posso rimanere in "Forza Italia" - ha scritto, in una lettera pubblicata dal "Corriere della sera", la senatrice Manuela Repetti - perché non posso tollerare la vera e propria guerra scoppiata per raccogliere l'eredità politica di Berlusconi e che la linea del partito non sia più dettata da lui, ma da chi malamente lo circonda".
Berlusconi, quando ha letto quella lettera sul "Corriere della sera", non è caduto sulla sedia perché era già seduto. Già Sandro Bondi, il compagno di Manuela, si era progressivamente allontanato sostenendo che, ormai, per "Forza Italia" non ci sarebbe stato più futuro. Ora via anche lei? Brutto, bruttissimo affare. Sia per l'immagine del partito sia per le inevitabili nuove ripercussioni al suo interno sempre più nel caos. Ma Silvio, superato il primo momento di sgomento, ha pensato fosse opportuno invitare ad Arcore sia la Repetti che il suo compagno. I quali, da vecchi amici, sono subito andati. Per un chiarimento reciproco che, tuttavia, non è ancora dato sapere quale esiti abbia ottenuto. Ma c'è da ritenere che Berlusconi abbia voluto rassicurare i due - chissà con quali argomenti - che lui è sempre il capo, sta riportando il partito alla normalità e, dunque, nessun problema. Stiano sereni. E' però tutto da verificare se Manuela Repetti e Sandro Bondi siano usciti davvero sereni dalla traballante reggia di Arcore.
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