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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

giovedì 5 marzo 2015

Dagli Scavi di Pompei ai vini "Villa dei misteri"

"Per avere speso "in modo stravagante ed esorbitante rispetto ai compiti a lui assegnati - come si è espressa la Corte dei conti regionale della Campania - i 79 milioni messi a sua disposizione quando era commissario straordinario agli Scavi di Pompei, Marcello Fiori si è visto bloccare tutti i suoi beni per il recupero di un danno erariale calcolato in quasi sei milioni di euro. Non solo: è stato anche rinviato a giudizio per i reati di abuso di ufficio, frode a pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato".
"Sono innocente - ha protestato l'ex commissario Marcello Fiori - e lo dimostrerò in tutti i processi". Tutto è possibile, per carità, ma sarà molto difficile, per lui, dimostrare come fosse stato giusto spendere più di 102 mila euro per censire all'interno degli Scavi - e poi lasciarli lì - 55 cani randagi (quasi duemila euro, cioé, per ogni cane censito e lasciato poi lì). Oppure spendere 55 mila euro per acquistare, dal produttore Mastroberardino, mille bottiglie di vino "Villa dei misteri". Oppure, ancora, spendere più di 10 mila euro per l' "ideazione, lo sviluppo e la rilegatura" di 50 copie (più di 200 euro, cioé, a copia) inneggianti alle iniziative da lui adottate. Solo per fare, comunque, qualche eesempio. Perché l'ex commissario Marcello Fiori, a Pompei, ne ha fatte di tutti i colori. E, se dovesse riuscire a dimostrare che quei colori eraano veramente in armonia con i colori pompeiani, complimenti vivissimi. A lui e a chi eventualmente dovesse credergli e ritenerlo innocente.
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