"Alle "primarie" pd per il candidato Governatore della Campania - alle prossime regionali - vittoria, secondo molti a sorpresa, di Vincenzo De Luca".
Di fronte a 150 mila spettatori-votanti, dunque, primo l'arrogante "dominus" salernitano e antirenziano De Luca, secondo il pur favorito napoletano e bassoliniano Andrea Cozzolino, non pervenuto quel Roberto Saviano il quale aveva invece invitato a non recarsi a votare "perché candidati espressione della politica del passato e quelle elezioni già daterminate da voti di scambio... con assessori i cui nomi si sanno fin d'ora". Ma, nemmeno troppo velatamente, non soddisfatto lo stesso Pd nazionale. Perché il vincitore antirenziano Vincenzo De Luca non solo appartiene tuttora a quella razza di "signori delle tessere e delle clientele" che si è dimostrata impermeabile ad ogni tentativo di rottamazione. Ma anche perché - particolare non certo da poco - è riuscito a gareggiare e a vincere, arrogantemente spernacchiando il partito, nonostante una condanna penale per abuso di ufficio che gli costerebbe l'immediata sospensione da parte del prefetto, ai sensi della "Legge Severino", in caso di sua scelta quale Governatore della Campania. A meno di ricorsi a Tar "comprensivi" o a magheggi di cui è abilissimo costruttore. Per cui, sicuramente, un bel problema per il "premier" Renzi, andare a fare campagna elettorale in Campania, contro il pdl Stefano Caldoro, accanto ad uno come lui. Perché, almeno una volta, ci dovrà necessariamente andare. Costi quel che costi. E anche se - a sentire l'onorevole pd Guglielmo Vaccaro - "Matteo sarebbe addirittura contento se alla fine, almeno per la tenuta delle casse pubbliche, restase Caldoro. La pensa così, ma certo non lo può dire". Sarà interessante, allora, conoscere che cosa potrà andare a dire agli elettori campani, iscritti e no, in quella che, ancora una volta, si è mostrata la "terra dei fuochi" delle correnti pd e la "terra dei fumi" a coprire ogni rinnovamento. Il "premier" Renzi, che è anche segretario del partito, non "sta sereno" per niente.
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