"Mi sono sempre chiesto a chi stessi dando fastidio - ha dichiarato il sindaco di Roma, Ignazio Marino - quando c'è stato lo scandalo della mia "Panda" rossa".
Il sindaco Marino, chiaramente, ha voluto alludere al fatto che lui si sarebbe fieramente opposto al proseguimento dei clamorosi illegali maneggi della così definita "Mafia Capitale". Peccato, però, che la relazione su una verifica amministrativo-contabile in Campidoglio - disposta dalla Ragioneria generale dello Stato, effettuata a fine 2013 dagli ispettori Vito Tatò ed Enrico Lamanna, datata 16 gennaio 2014, inviata anche al Comune che l'ha protocollata il 4 aprile scorso con il numero 2403 - abbia portato alla scoperta di vari affidamenti e proroghe irregolari in piena sindacatura Marino. Con il sindaco, insomma, non solo protagonista a sua volta di atti irregolari, ma a tacere su tutte le irregolarità - segnalate nella relazione della Ragioneria generale dello Stato protocollata dai suoi uffici - riferentesi alla passata sindacatura Alemanno. Il solito Ignazio Marino, dunque, inattendibile. Ma sempre, comunque, arrogante: nel pomeriggio di sabato scorso, in via di Santa Chiara, la sua negativamente famosa "Panda" rossa era di nuovo in divieto di sosta.
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