"L'animatore di un "kinderheim" di Legnano Sabbiadoro - nell'ormai lontano 1998 - mette ripetutamente le mani nelle parti intime di una bambina di cinque anni e mezzo, viene subito denunciato dai genitori, i giudici di primo grado lo condannano a tre anni e sei mesi nel 2004 (sei anni dopo), i giudici di appello, con il patteggiamento, ad un anno e quattro mesi nel 2007 (nove anni dopo) finché il mascalzone finisce per non andare nemmeno un giorno in carcere".
Perché ricordare questo fatto, pur grave, conclusosi tanti anni fa? Perché, dopo questo vergognoso primo atto, ne è poi seguito un secondo, altrettanto vergognoso, reso noto soltanto oggi. Quell'animatore pedofilo, nel 2011, è stato assunto con contratto a tempo indeterminato, come docente di ruolo in matematica, in una scuola media statale di Torino. Ora, certo, è giusto che per i colpevoli dei reati anche più odiosi, una volta scontato il loro conto con la Giustizia, ci sia la possibilità di un'occupazione lavorativa. Sembra però azzardato, quasi una beffa, il fatto che un pedofilo condannato come tale ottenga di andare ad insegnare in una scuola media statale. Ora comunque, con lodevole insolita rapidità, il Ministero ha istituito una commissione che vada, accerti e riferisca. Ma anche questa commissione agirà con lodevole insolita rapidità in modo da poter assumere, finalmente, i giusti provvedimenti? C'è da augurarselo. Perché sono già trascorsi troppi anni scolastici con questo professore condannato pedofilo in cattedra in una scuola media statale. E non si vorrebbe che trascorresse anche il prossimo, tranquillamente, come se nulla fosse stato.
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