"La Procura di Ivrea - sempre nella giornata di ieri - ha invece chiesto il rinvio a giudizio, al termine dell'inchiesta sulle morti di alcuni dipendenti costretti a lavorare, alla "Olivetti", in reparti contaminati da fibre di amianto, di trentatre dirigenti e funzionari, alcuni anche di "alto lignaggio"".
Fra questi trentatre, infatti, Carlo De Benedetti (quale amministratore delegato dell'aazienda dal 1978 al 1996), il fratello Franco (quale vicepresidente dal 1989 al 1992 e consigliere di amministrazione fino al 1993), il figlio Rodolfo (quale consigliere di amministrazione dal 1990 al 1997), Corrado Passera (quale consigliere di amministrazione dal 1990 al 1996 e amministratore delegato dal 1992 al 1966), Roberto Colaninno (quale amministratore delegato dal 1996). I quali, però, hanno già ribadito di ritenersi estranei a quelle morti in quanto non potevano sapere di quelle fibre di amianto in azienda. Sarà interessante conoscere, quando il processo sarà andato a sentenza, se i giudici avranno assunto come "buona" questa giustificazione oppure avranno deciso che, no, lor signori, dati i ruoli rivestiti, non avrebbero potuto non sapere. Lor signori, comunque, continuano ad ostentare la più grande tranquillità. E questo - con tutto il rispetto per loro e per chi dovrà giudicarli - non può non preoccupare almeno un po' le famiglie dei lavoratori morti o tuttora ammalatisi di cancro alla "Olivetti" di Ivrea.
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