"L'omissione di soccorso, l'abbandono di minori o di incapaci, l'esercizio abusivo di una professione, l'attentato ad impianti di pubblica utilità, l'atto persecutorio come lo "stalking", il commercio o la somministrazione di medicinali guasti, la fabbricazione o la detenzione di materiale esplodente, l'incesto, la fabbricazione o il possesso di documenti di identificazione falsi, l'occultamento di cadavere e anche il vilipendio di tombe - con l'applicazione del decreto legislativo di attuazione della legge 67/2014 varato pochi giorni fa dal Governo - non saranno più considerati reati degni di carcerazione. Salvo che il giudice chiamato a valutarli non ritenga, autonomamente, di arrestare invece il colpevole".
Sarebbe giusto che il Governo spiegasse tutto ciò ai cittadini basiti. E non continuasse ad adottare provvedimenti simili, alla chetichella, con la speranza che nessuno se ne accorga finché possibile. Ma sarebbe anche giusto - qualunque possa essere una eventuale spiegazione del Governo - che questo Governo sia più dalla parte dei cittadini onesti e vittime che da quella dei sempre più numerosi delinquenti. E non venga a dire che le carceri non ci sono o che non ci sono i soldi per pagare altre guardie carcerarie. Le carceri ci sono eccome e, anzi, molte ultimate e inutilizzate stanno andando perfino in rovina. E i soldi per pagare nuove guardie carcerarie potrebbero essere reperiti dai tanti milioni che vengono sequestrati, da carabinieri e a guardie di finanza, ai camorristi e ai mafiosi. O con quelli ci si devono appianare, ad esempio, i "profondi rossi" delle inefficienti e malgestite compartecipate?
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