"Quella di Bussi sul Tirino - "made Montedison " - è stata catalogata come la discarica di rifiuti tossici, con i suoi 25 ettari di estensione, più grande d'Europa. E, quando è stata scoperta tra il 2006 e il 2007, è stata giudicata un pericolo reale e concreto per la salute di ben 700 mila persone, per numerose scuole e perfino per alcuni ospedali. Di qui, dunque, il rinvio a giudizio di diciannove dirigenti accusati di disastro ambientale e avvelenamento di acque".
Il 2 dicembre scorso, anche per questa discarica maledetta, la Corte suprema europea ha condannato l'Italia a pagare una multa di 40 milioni. Ieri, invece, i giudici della Corte d'assise di Chieti, nonostante le pesanti richieste di condanna avanzate dai pubblici ministeri, hanno sorprendentemente assolto tutti e diciannove gli imputati. Le sentenze si accettano e non si commentano? Che nessuno sia chiamato a pagare per quello che è stato considerato il più grave disastro ambientale in Italia, però, non si può certo pretendere un silenzio che avrebbe, magari, il sapore di una condivisione. Non si può pretendere che non si dica, insomma, che certe decisioni fanno perlomeno senso.
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