"Nuova Giunta - in Campidoglio a Roma - presentata dal sindaco Ignazio Marino con l'intenzione di far dimenticare la famigerata "Mafia Capitale"".
Intenzione o illusione? Sia come sia, comunque, non si tratta di una nuova Giunta che ha entusiasmato il suo partito. Dal Pd nazionale infatti - a sentire alcuni parlamentari vicini al "premier" Renzi - la "consueta, seppure cordiale, distanza". E dal commissario inviato dalla Direzione, Matteo Orfini, un chiaro preventivo mettere le mani avanti: "Si tratta di una Giunta - ha tenuto far sapere - composta in piena autonomia dal sindaco". Anche perché vi è rimasto, ai Lavori pubblici, quel Maurizio Pucci, indagato e accusato, dal "boss" delle "cooperative sporche", Salvatore Buzzi, come un autentico ladro. E poco è valso che il sindaco Marino abbia replicato in proposito: "Rispondo con le parole del Papa: guardiamoci dal terrorismo delle chiachiere". Come se un avviso di garanzia, che è valso per l'altro assessore indagato Daniele Ozzimo il quale non è stato invece confermato nella nuova Giunta, fossero delle semplici chiacchiere da "bar dello sport". Ma, poi, attenzione: l'ex famoso magistrato antimafia Alfonso Sabella, chiamato quale assessore con il compito di vigilare sugli appalti del Comune e presentato come il "fiore all'occhiello" del "rinnovato" Campidoglio, ha già messo i puntini sulle "i": "Se mi dovessi accorgere che il mio ruolo sarà limitato a quello di una icona - ha voluto subito precisare - me ne andrei immediatamente già dopo le feste". L'augurio, per la Roma onesta, è che non debba rimanere, subito dopo le feste, con il panettone sullo stomaco.
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