"La Corte suprema indiana - è giunta notizia da Nuova Delhi - ha seccamente respinto le richieste avanzate dai marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone: Massimiliano Latorre aveva richiesto di prolungare di altri quattro mesi la sua permanenza in Italia, in modo da completare il percorso terapeutico prescrittogli dai medici dopo l'ictus che lo aveva colpito in India, e Salvatore Girone aveva richiesto di tornare a casa, in Italia, per festeggiare il Natale con la sua famiglia".
Nuovo sprezzante sputo in faccia ai due marò, in attesa di giudizio ormai da trentatre mesi, ma soprattutto all'Italia. La quale, con le sue Istituzioni, ha in qualche modo reagito? Soltanto con qualche espressione di profondo sdegno. Punto e basta. Limitandosi insomma nel concreto, tutt'al più, ad asciugarsi sulla faccia lo sprezzante sputo indiano. Vergognoso e inaccettabile. Quella dei due marò detenuti da quasi tre anni senza processo, in India, è ormai divenuta una delle italiche storie più umilianti ed assurde di tutti i tempi in ambito internazionale. Il che sta anche a significare che, in questi ultimi tre anni circa, l'Italia ha avuto dei Ministri degli Esteri del tutto incapaci e dei "premier" del tutto indifferenti. Ed ora ha anche, con l'onorevole Federica Mogherini quale Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari internazionali, una voce autorevole che, però, non si è mai fatta sentire. Poveri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Povera Italia.
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