"Nella scelta del futuro Capo dello Stato - ha dichiarato, in una intervista a "La Repubblica", Silvio Berlusconi - il problema non sono le radici politiche... Niente pregiudiziali, dunque, neppure nei confronti di un rappresentante del Pd o di quell'area".
Op là, insomma, il salto acrobatico ufficiale di Silvio Berlusconi sulla scelta del futuro Capo dello Stato. Dal no sempre sostenuto nei confronti di un esponente pd o di area a questa straordinaria disponibilità. Bene, se in considerazione di un nobile atto istituzionale. Male, se solo per passare alla storia, anche lui, come uno dei padri delle riforme costituzionali e per proporsi come grande elettore di un Presidente della Repubblica "diversamente Napolitano". Solo che, a questo salto acrobatico, come ragirà il suo partito già abbastanza confuso e in fibrillazione? Come reagiranno, in particolare, il suo più duro contestatore, Raffaele Fitto, il quale gli ha già fatto sapere di non volere un "Forza Matteo" al posto di "Forza Italia", e il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, sempre più scatenato sul suo quotidiano "Mattinale"? Come reagirà la maggioranza degli elettori del partito? Silvio Berlusconi sembra non preoccuparsene. La sua findanzata Francesca non mette più bocca. E Dudù non abbaia.
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