"La Procura regionale della Corte dei conti - nel luglio scorso - ha scoperto numerose spese fuori controllo della Asl di Bari e ha ipotizzato un danno intorno ai 50 milioni".
Ebbene, che cosa è successo da luglio ad oggi? Che si sappia, nulla. Mentre - secondo i dati dell' "Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali" - altre Asl pugliesi continuano a rendersi protagoniste di "spese pazze". L'Azienda sanitaria di Foggia ha pagato per tre anni 1.600 euro più Iva, invece dei 60 euro di mercato, ogni litro di disinfettante per sala operatoria. Altre aziende sanitarie stanno pagando 1,410 euro e 75 centesimi, invece dei 448 euro e 95 centesimi di mercato, ogni "stent coronarico medicato a rilascio di farmaco", 0,054 euro, invece che 0,028 euro, ogni ago a farfalla da utilizzarsi per i prelievi e 16 centesimi in più, rispetto al prezzo di riferimento elaborato dall'Osservatorio dei contratti pubblici, ogni siringa. Ma - potrebbe chiedersi qualcuno: e la Regione Puglia? La Regione Puglia, di fronte al "profondo rosso" della sua sanità, non è corsa a tagliare le "spese pazze" delle varie Asl, ma si è affrettata, invece, ad aumentare i tiket ai cittadini per le ricette dei medicinali e per le visite specialistiche. E dire che il "leader" di "Sinistra Ecologia Libertà" nonché Governatore della Puglia, Niki Vendola, aveva più volte sostenuto che il tiket sanitario andava considerato come un "balzello medioevale". Che cosa è stato, dunque? Niki Vendola si è trasformato, all'improvviso, in un tristo feudatario?
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