"Se Stefano Parisi - è intervenuto a gamba tesa il segretario della "Lega nord", Matteo Salvini - intenderà essere il continuatore dell'asse Merkel-Banca centrale europea-euro, si scordi di noi. Se ne scordi a maggior ragione, se dovesse pensare di coinvolgerci in un'alleanza con Alfano, Verdini, Cicchitto, Tosi, Passera e via cantando".
Due "se", chiaramente, a rompere. Perché, pur con tutta la buona volontà, Stefano Parisi non potrebbe preescindere, nel costruire il nuovo modello di centrodestra chiestogli da Silvio Berlusconi, da certe posizioni e da certi movimenti. E allora, verosimilmente, dovrà cominciare a mettere una croce, intanto, sopra la "Lega nord". In attesa, sempre, di doverla mettere o no su certa parte di "Forza Italia". Quella "Forza Italia" nei cui uffici, fatto un salto da Milano a Roma, non è andato. Temendo magari, camminando in qualche corridoio o in qualche stanza, di finire in un trabocchetto.
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