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"Fatti e misfatti" è una puntuale selezione di episodi e di protagonisti che in Italia - ma anche nel resto del mondo - si sono distinti, si stanno distinguendo o si distingueranno "in modo particolare" e che tuttavia sono stati, sono e saranno troppo spesso ignorati o sottovalutati dagli organi di informazione. Pane al pane, senza alcuna appartenenza politica, con il solo referente della verità. Una verità che potrà essere velata di una profonda amarezza o sostenuta da una feroce ironia, mai però intrisa di facile qualunquismo.

domenica 24 luglio 2016

L'inferno può attendere

"Il Comitato "No grazie" - ha spiegato, presentandolo ad Arezzo, la "leader" di "Fratelli d'Italia", Giorgia Meloni - è aperto a quanti vogliono dire "no" al referendum sulle riforme costituzionali, ma anche una piattaforma per la ritrovata unità di un fronte alternativo al renzismo".
Il "forzista" Giovanni Toti e il "leghista" Roberto Maroni, che erano con lei sul palco, hanno applaudito. Matteo Salvini, da Milano, ha condiviso. Paolo Romani e Renato Brunetta, da Roma, hanno acconsentito. Un successo, dunque, per Giorgia Meloni. Ma non poteva essere che così. Perché lei è stata avveduta. Si è limitata a ribadire la necessità di un esercito forte e coeso contro il referendum e il rezismo, ma non ha commesso l'errore di indicare chi quell'esercito dovrebbe guidare all'agognata vittoria. Guai, se l'avesse commesso. Altro che successo: si sarebbe scatenato l'inferno. Ma l'inferno può attendere. Sì, però fino a quando?
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