"Il Comitato "No grazie" - ha spiegato, presentandolo ad Arezzo, la "leader" di "Fratelli d'Italia", Giorgia Meloni - è aperto a quanti vogliono dire "no" al referendum sulle riforme costituzionali, ma anche una piattaforma per la ritrovata unità di un fronte alternativo al renzismo".
Il "forzista" Giovanni Toti e il "leghista" Roberto Maroni, che erano con lei sul palco, hanno applaudito. Matteo Salvini, da Milano, ha condiviso. Paolo Romani e Renato Brunetta, da Roma, hanno acconsentito. Un successo, dunque, per Giorgia Meloni. Ma non poteva essere che così. Perché lei è stata avveduta. Si è limitata a ribadire la necessità di un esercito forte e coeso contro il referendum e il rezismo, ma non ha commesso l'errore di indicare chi quell'esercito dovrebbe guidare all'agognata vittoria. Guai, se l'avesse commesso. Altro che successo: si sarebbe scatenato l'inferno. Ma l'inferno può attendere. Sì, però fino a quando?
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