"Carlo De Benedetti e suo fratello Franco - rinviati a giudizio, con l'imputazione di omicidio colposo e lesioni colpose per i casi di malattia da amianto contratti da dieci lavoratori nella loro azienda "Olivetti" - sono stati condannati, in prima istanza, a cinque anni e due mesi di reclusione".
"Sono stupito - è stato il commento di Carlo De Benedetti - stupito e amareggiato per la decisione del Tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate dell'accusa". C'è da capirlo. Ma dove siamo? Condannare uno come lui. A uno come lui va data in ogni caso ragione. Civilmente, penalmente, sempre. Carlo De Benedetti, comunque, ora è stupito e amareggiato, ma sicuramente non dispera per il futuro. Un primo giudizio di condanna può essere sempre capovolto in Appello o in Cassazione. Quando non intervenga, per caso, la prescrizione.
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