"Il fatto è - si è detta convinta il Ministro Maria Elena Boschi, con riferimento ai "casi petrolio" in Puglia fatti esplodere dalla Procura di Potenza - il fatto è che i poteri forti ci attaccano perché non siamo loro schiavi".
Una convinzione perlomeno suggestiva, considerato che i cosiddetti poteri forti sono diventati loro, uno dopo l'altro, schiavi o, perlomeno, amici intimi del Governo: l'Associazione bancaria italiana (prona in occasione del famoso decreto "Salvabanche"), il secondo gruppo bancario italiano, Unicredit (con il suo amministratore delegato, Federico Ghizzoni, a sostenere che la credibilità del nostro "premier" non è in discussione in Germania e nemmeno nel resto dell'Unione), la Confindustria (ormai quasi sottobraccio al Governo in barba ai sindacati), la Fiat (con il suo amministratore delegato, Sergio Marchionne, a far sapere che, se avesse votato in Italia, avrebbe votato per Renzi), uno degli imprenditori più ricchi e influenti come Francesco Gaetano Caltagirone (che ha elogiato il Matteo per la sua grande energia e per il suo forte desiderio di risolvere i problemi), "Corriere della sera", "Stampa", "Repubblica" "L'Espresso" ormai allineati e coperti, la Rai occupata da ingenti truppe renziane, le Forze dell'ordine "messe in riga" con nuove nomine ai vertici, i petrolieri sempre più "accarezzati". Tanto tutto questo è vero che lo stesso "premier" ha invece onestamente ammesso - smentendo, magari con la morte nel cuore, la sua prediletta Maria Elena - di "non credere ai complotti fin dai trempi del "gomblotti" di Aldo Biscardi". Convinto, fra l'altro, che nemmeno Grillo e Berlusconi andrebbero definiti "poteri forti, ma piuttosto pensiero debole". E, però, la Magistratura? "Se mi vuole sentire - ha mostrato, tanto per mettere le cose in chiaro, i suoi muscoli - eccomi qua". Alla Magistratura, almeno in questa fase delle ondagini, non era nemmeno nata l'idea di sentire, dopo l'ex Ministro Guidi e il Ministro Boschi, anche lui. Con quella frase, tuttavia, potrebbe averle messo la pulce nell'orecchio. O, quando alla Direzione del partito - oggi pomeriggio - ha detto che le inchieste sul petrolio si fanno, alla Procura di Potenza, ogni quattro anni come le Olimpiadi e non si arriva però mai a sentenza, potrebbe aver dato l'impressione di una presa in giro e del lancio di una sfida. Sicché chissà. Ma vinca il migliore. Con Maria Elena Boschi, Maremma bona, che intanto si spera non abbia fatto ridere, quando oggi l'hanno sentita, anche i pubblici ministeri potentini.
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