"Il Ministero dell'Interno egiziano - replicando alla indiscrezione di fonte giudicata sicura, riferita dall'agenzia di stampa "Reuters", secondo la quale il nostro giovane ricercatore Giulio Regeni sarebbe stato prelevato, sicuramente, dalle forze di sicurezza il giorno della sua scomparsa, ha seccamente replicato: "La nostra polizia non tortura"".
Primo: non è vero, come stanno dimostrare numerosi episodi accertati, che la polizia egiziana non tortura. Secondo: quando la polizia non tortura in casa sua, sa benissimo a chi affidare il "lavoro". Basta, allora, con le smentite offensivamente ridicole. E fuori, finalmente, la verità vera e ufficiale. Si sarà stancata, dei macabri enigmi del Cairo, perfino la Sfinge di Giza.
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