"Da chi - per i gettoni d'oro da consegnare ai vincitori dei suoi giochi - si è sempre rifornita la Rai? Dalla Zecca dello Stato. E la Zecca dello Stato da chi - per coniare i gettoni - si è sempre rifornita di oro? Da - per una cifra fra i sei e i dieci milioni - quella "Banca Etruria" travolta, nei mesi scorsi, dallo scandalo vergognoso delle obbligazioni subordinate che hanno letteralmente rovinato migliaia di risparmiatori".
Ma tutto ciò - rivelato da una inchiesta del televisivo "Reporter" - non è ancora tutto. Non è - a parte quella che potrebbe immaginarsi come una strana coincidenza - magari ancora niente. Perché è venuto alla luce che, sembra addirittura dal 1956, in ogni chilo di oro fornito dalla "Banca Etruria", alla Zecca dello Stato, vi fossero cinque grammi in meno. E che, dunque, fosse stata fatta la "cresta", fin dal 1956, sui premi da assegnare ai vincitori dei giochi della Rai. Senza che nessuno se ne fosse accorto o avesse avvertito il dovere di denunciarlo. Dopo ben 59 anni, dunque, c'è voluto - come spesso - il coraggio del televisivo "Reporter". Ne farà tesoro, magari, il terribile magistrato Piercamillo Davigo?
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