"Festini a bordo della nave "Vittorio Veneto", attesa degli ospiti sulla tolda - alle volte - in groppa ad un cavallo bianco, aerei "Falcon 20" utilizzati come taxi, splendide ragazze fatte arrivare e ripartire in elicottero, commesse fra i 30 e i 45 milioni di euro per ristrutturare i salottini e il quadrato ufficiali, cene in ristoranti di lusso con numerosi invitati. Tutto a spese dello Stato".
Chi il protagonista di tutto questo e ben altro? Il capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Giuseppe De Giorgi. Secondo, almeno, un "dossier" anonimo inviato alle Procure di Potenza e di Roma, alla Magistratura militare, al Presidente del Consiglio e al Ministro della Difesa e contenente, comunque, nomi, cognomi, ruoli, episodi specifici, date e, soprattutto, documenti originali. Anonimo, però, anche se si può capire benissimo il perché. E, dunque, da verificare con attenzione. Ma forse, di quel "dossier" pur anonimo, vorranno già parlarne i giudici di Potenza quando, venerdi prossimo, interrogheranno l'ammiraglio De Giorgi in quanto già indagatio - nelle pieghe del "caso petroli in Basilicata" - per "associazione a delinquere, abuso di ufficio e traffico d'influenza con Gianluca Giannelli", l'ex marito dell'ex Ministro Federica Guidi. Per l'ammiraglio De Giorgi, insomma, in arrivo - inevitabilmente - giorni di grande tempesta. Da farlo ballare sulle sue navi. E non più durante uno dei suoi festini allietati anche, berlusconianamente, da splendide ragazze.
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