"La Grecia - è stata raggiunta l'intesa all'Eurosummit - non uscirà dall'Unione".
Il "premier" Alexis Tsipras, certo, ha dovuto accettare, come contropartita, sacrifici molto pesanti per il Paese. Ma, nella situazione drammatica in cui la Grecia era finita e davanti a certi plotoni d'esecuzione che, a Bruxelles, avrebbero voluto ucciderla subito e definitivamente, avrebbe potuto fare qualcos'altro? Può darsi di sì. E questo potrebbero rimproverargli il suo popolo e il suo partito. Ma l'ultimo a criticarlo avrebbe dovuto essere l'ex Ministro alle Finanze dimessosi, Yanis Varoufakis, il quale, mentre il "premier" aveva appena finito di "sudare le sette camicie" per salvare il Paese, ha criticato aspramente i risultati dell'accordo, in elegante costume nero, insieme con la sua compagna miliardaria invece che con la Cancelliera Merkel, in una spiaggia esclusiva di quell'Isola di Egina dove gli ateniesi ricchi vanno a rifugiarsi per sfuggire al clima torrido della capitale. Poi, dopo le aspre critiche, il solito bel sorriso di greco senza pernsieri e un tuffo nelle fresche acque del Mare Egeo. L'Unione europea deve cambiare verso", non c'è dubbio, ma non sarebbe nemmeno male se, in un momento così drammatico per il suo Paese, "cambiasse verso" anche lui. Lui, il disinvolto e paravento Yanis.
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