"Il giorno in cui i cancelli degli Scavi di Pompei sono rimasti chiusi - più di due ore - per un'assemblea del personale, a Roma è accaduto altrettanto, anche se con orari diversi, all'Ara Pacis, ai Mercati di Traiano, alle Terme di Diocleziano, alla Galleria comunale di arte contemporanea, alla Galleria Borghese, a Palazzo Braschi e a Palazzo Massimo. Con legittimo sconcerto e ancor più legittima ira delle migliaia di visitatori soprattutto stranieri".
Autolesionismo puro, dunque, se si considera che il turismo - a Pompei, a Roma come in ogni altro amgolo del nostro Bel Paese - potrebbe e dovrebbe essere una ricca cassaforte da non buttare a mare. E invece, appunto, autolesionismo puro. Ma, se il Ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, e il sindaco di Roma, Ignazio Marino, non muovono seriamente e concretamente un dito per evitare questi incredibili danni al turismo e avvertono questa propensione all'autolesionismo, potrebbero allora decidere di andare a sbattere la loro testa al muro. Sarebbe sicuramenete meno dannoso. Anzi, più produttivo.
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